L’edilizia è un settore che offre grandi potenzialità di sviluppo e l’innovazione ne rappresenta sicuramente una fetta importante. Architetti, ingegneri, progettisti sono sempre più impegnati nel loro lavoro al rispetto delle normative di sicurezza, nella giusta scelta dei materiali utilizzati nelle costruzioni, nella ricerca di soluzioni compatibili con la società attuale. In particolare, e l’interesse è di tutti noi, appare urgente il bisogno di concretizzare sul campo la necessità di tutelare l’ambiente, l’esigenza di risparmiare dal punto di vista energetico e l’impiego di materiali bio.
In questa prospettiva, secondo quanto emerge da una recente ricerca condotta dal Centro studi Federlegno Arredo per Assolegno, risulta in crescita il mercato delle case realizzate in legno. Lo studio, che ha preso in esame l’attività di 248 imprese che operano soltanto nella bioedilizia, ha evidenziato al riguardo il ruolo di primo piano della Regione Lombardia, che traina il settore con il 20 per cento delle abitazioni costruite nel nostro Paese con questa modalità. Al secondo posto per numero di case in legno c’è il Veneto, con il 18 per cento, mentre l’Emilia Romagna si piazza in terza posizione con il 15 per cento.
E le regioni del Nord Italia sono sul podio anche per quanto riguarda le richieste di mutui finalizzati all’acquisto o la costruzione di abitazioni realizzate in bioedilizia (studio di facile.it e mutui.it), un orientamento sostenuto dalla presenza delle tante imprese esistenti sul territorio, tra Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto.
Entrando nel dettaglio dei numeri, le aziende analizzate nell’indagine hanno costruito 1.802 edifici di legno, di cui 1.562 di tipo residenziale e 240 non residenziale, mentre le abitazioni sono state 1.931. Fatturato prodotto: 410 milioni di euro. Il 90 per cento delle abitazioni sono costituite da case singole, seguite dalle sopraelevazioni (7 per cento) e dalle palazzine (3 per cento).
Un settore in crescita, che per l’Italia significa tra l’altro apertura ai mercati esteri, grazie anche alle maggiori esportazioni di edifici prefabbricati in legno, in buona compagnia in una classifica che la vede dietro solo a Germania, Regno Unito e Svezia.
Case in legno, quindi, ma non solo. Innovazione, ambiente, bioedilizia, sono strade aperte anche ad altre iniziative, come quella che vede gli scarti provenienti dalle lavorazioni dell’agricoltura trasformarsi in materiali utili per costruire e arredare le case. Un tema proposto dall’Ordine degli Architetti di Firenze, che attraverso la propria commissione Das (Dibattito architettura sostenibile) ha curato un’iniziativa dal titolo “Agritettura”, per spiegare come i residui agroalimentari da smaltire possano rientrare in circolo con guadagni sia per i produttori sia per l’ambiente.
Ecco, allora, che dagli scarti del vino si possono estrarre coloranti da adoperare su elementi di arredo e di design in legno come sedie e tavoli, mentre i residui agricoli (come potature e sfalci) di coltivazioni tipiche del territorio possono essere recuperati per la preparazione di rivestimenti colorati nel settore della bioedilizia.
Fino ad arrivare a case costruite grazie alla stampa 3D, utilizzando esclusivamente materiali naturali reperibili sul territorio.