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Caro Vasco

Ti ricordi quando andammo insieme al Ministero del Turismo in Via della Ferratella, sì, a trovare l’amico Ministro Lagorio ed i suoi collaboratori, per proporre la nostra “etruschiade” ? Sembrava una semplice pensata tra di noi , una cosa nel 1985 fatta in casa , quando avemmo un miraggio in fondo a quella strada di Sovana, dove ci aspettava Papa Ildebrando, appena dopo la meraviglia romanica di quel tempio divenuto duomo, quando lo sguardo, nel rosseggiare del tramonto, si perse nel passato futuro. Ti ricordi l’impresa di portare lì, nella piazzetta, sotto lo sguardo sbigottito del Capitano del Popolo il palco per gemellare quell’arengo millenario con il Bolshoi ? Era appunto l’Anno degli Etruschi e noi andavamo a celebrarlo con il suo “numero uno”, Vladimir Derevianko, con la solista dell’Opera di Roma, Paola Belli, ma anche il mostro sacro, re dei mimi , Marcel Marceau. Tra Saturnia, Sorano, Pitigliano, echeggiavano le voci profonde di “Turms l’etrusco” e tra le note dei flauti e del pianoforte le suggestioni uniche di “Mistero Etrusco” e “Nozze Etrusche”… Quei calar della sera nelle città senza tempo e le necropoli fuse nel tufo crivellato di pertugi, spargevano rimembranze fino a Magliano, a Manciano, con le performance del Roma Dance Studio Ballet e del Quintetto Fiorentino. Il sole ci continuava a salutare dall’alba al tramonto e noi correvamo dall’Albegna a Grosseto per sentirci raccontare le “fole” dal professore, il Mazzolai, quando senza un muover di palpebra ci coinvolgeva nel limbo del mito, tra carabinieri e tombaroli, archeologi e traffichini, in rocambolesche vicende legate ad una maschera del sommo Vulca, piuttosto che alle “dannunziane” Ombre della sera o alla Biga di Castro, tra le muffe dei fantasmi dissoltesi al primo alitar d’aria, al dischiudersi della tomba … L’Aldo, il professore di lettere rapito dal fascino delle civiltà sepolte , prolifico scrittore, era dunque l’ispiratore , ma anche il fustigatore di noi profani. E che dire di Silvano Signori , anche lui al Governo del Paese, sottosegretario alla Difesa, nostro entusiasta sostenitore, grande amico del “fondatore” Enrico Guabello, che era volato in Borea proprio in quel periodo? Certo che lui c’era alla conclusione della discesa dell’Ombrone in canoa, come alla conferenza sull’obiezione di coscienza nel Camping Internazionale a Marina di Grosseto , in apertura della Festa Nazionale dell’Aics. Quella notte, alla fine, si alzò anche il gomito e non era la prima volta. L’evento epocale, con migliaia e migliaia di “aicsini”, giunti da ogni dove, dall’Italia e dai presidi tra i residenti all’estero, aveva un nome: “APPUNTAMENTO ’86 CON L’AICS IN TOSCANA”. Ma volendo rimembrare di tutto e di più , su quel che ci toccò in sorte per fortunata congiuntura astrale, dovrò tornare a scrivere, caro vecchio amico Vasco… ( LA SCOMPARSA DI VASCO PELLEGRINI – Sono senza parole, stordito, dalla notizia che mi è giunta in ritardo. Avevo collaborato per decenni con Vasco e un paio d’anni fa avevamo approfondito insieme argomenti, poi pubblicati in un volume di successo : Toscanita’. Con lui avevo un rapporto di affettuosa sintonia e lo ricordo come un instancabile ottimista, realizzatore di sogni. Per far crescere un movimento come quello dell’AICS, fino a superare il mezzo milione di iscritti, negli anni ottanta c’era bisogno di uomini come lui. Lo associo al ricordo bellissimo che ho del prof. Aldo Mazzolai, che lo considerava un fratello, coinvolgendolo negli scavi di Roselle, piuttosto che nel Museo di Grosseto… Le avventure nelle troniere delle mura medicee, le puntate tra i butteri all’Uccellina con lui, Tita Falchi e Luisa Bisi, le escursioni da Marina di Grosseto verso Capraia e Giglio le ho ancora nel cuore e nella mente… indimenticabili, come altre che mi hanno segnato e insegnato. Esperienze stratosferiche, con lui, tra il 1985 e il 1986, per il Festival Internazionale degli Etruschi, vagando per giorni e settimane nel mito tra Sovana, Pitigliano, Sorano, Saturnia… La suggestiva avventurosa discesa in canoa dell’Ombrone dalle sorgenti alla foce e la prima festa nazionale dell’AICS, proprio a Grosseto, con oltre tremila partecipanti ed eventi davvero straordinari , irripetibili . Ma di questo ed altro, rimembrando l’amico di una vita, Vasco, vi scriverò ancora…) (Addio a Vasco Pellegrini, storico dirigente dell’Aics – È morto il 12 gennaio scorso, all’età di 78 anni, Vasco Pellegrini, storico dirigente di Aics non solo nella sua Grosseto, ma anche a livello nazionale , dove rivestì per anni il ruolo di membro della Direzione nazionale).

Ruggero Alcanterini

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