ROMA – Il caro acqua nell’area romana arriva in parlamento con una interrogazione presentata dal sen. Claudio Barbaro (Lega) ed indirizzata al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Sergio Costa.
L’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA), si legge nel testo, «ha rivisto i criteri delle tariffe per gli utenti finali, al fine di omogeneizzarle su tutto il territorio nazionale. In tale applicazione del Testo Integrato Corrispettivi Servizi Idrici (TICSI), le conferenze dei sindaci ricadenti negli ambiti territoriali ottimali (ATO), devono approvare le entità dei corrispettivi».
Nel caso dell’ATO2 della regione Lazio, area romana, al Senatore «risultano molteplici casi di incrementi spropositati delle tariffe idriche, in danno alle utenze in particolare modo domestiche […] attraverso l’impiego di nuovi criteri e formule retroattive particolarmente pregiudizievoli per i fruitori».
In tale situazione, il sen. Barbaro chiede al Ministro quale sia la vera entità dei rincari patiti dagli utenti dell’ATO2 Lazio (Roma compresa) e se il Ministro «intenda intervenire, direttamente o indirettamente, al fine di promuovere ogni iniziativa finalizzata a calmierare i costi delle tariffe idriche».