CAOS COSTITUZIONALE – Nel senso dell’essere caotici costituzionalmente, noi italiani. Lo affermo senza intenti masochistici, ma per farmi una ragione di quel che siamo e di quel che io stesso sono, spesso facendo una bella differenza rispetto ad altri di culture ed etnie diverse. E questo ci viene riconosciuto e questo ci rende riconoscibili. Quindi, se da trent’anni stiamo pasticciando, pestando l’acqua nel mortaio, è perché questo purtroppo ci spetta. Quel genio di Carlo Lorenzini, passato alla storia della letteratura mondiale come Carlo Collodi, cacciò tutta l’essenza della nostra diversità antropica nel suo capolavoro Pinocchio, come Dante Alighieri fece da Maestro nella Divina Commedia. Francamente non so se arrendermi sconsolato o sbracarmi dal ridere. Ma è mai possibile che dopo aver gettato più o meno al vento – in un anno di pandemica bulimia – in bonus , ristori e redditi d’emergenza ciclopiche masse d’euro, che non lasceranno il segno e di cui nessuno ringrazierà, adesso siamo impantanati di fronte al problema di dover procedere sulle scelte strutturali? Insomma, il merito, ma perché non ci si affida mai al merito, piuttosto che ai bisogni degli amici, senza raziocinio? E’ chiaro che di questo passo si rischia di finire in fondo ad un piano inclinato, nella trappola del gatto e la volpe, da cui nella pancia della “salvifica” balena o se preferite in uno degli infernali gironi dalle perverse pene.