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BOTTE PIENA E MOGLIE UBRIACA ?

Francamente me ne infischio e sono portato a scrivere quello che penso. E allora? Allora, mentre il pallone ancora rimbalza e la politica del piccolo cabotaggio tenta di rialzare la testa, di richiamare l’attenzione, ho l’impressione che la gente abbia capito. La differenza tra il dire e il fare è sotto gli occhi di tutti noi e tentare di far passare lucciole per lanterne diventerà d’ora in poi complicato. Dunque, dopo la festa non autorizzata per gli “Azzurri”, in itinere per le vie della Capitale, si profilano tentativi di rappresaglia, salvo capire cos’è accaduto nel resto d’Italia, mentre qualcuno pensa con fondate ragioni alla “Green Card “, anche per andare al bar. Intanto tutti fanno tutto in pressoché totale libertà e sappiamo che la vera profilassi sarebbe quella vaccinarsi senza se e senza ma. Qualcuno tenta di buttarla in cagnara, facendo volare al solito stracci giudiziari, beghe interne di partito e vecchi sofismi sul sesso, compreso quello degli angeli. La realtà è che la ripresa non può passare che per il cambiamento, serio e determinato, rispetto all’andazzo di questi ultimi trent’anni. Occorre una transizione etica che faccia pulizia rispetto al degrado culturale, politico e amministrativo, al pantano della burocrazia mefitica, delle pleonastiche, esagerate sovrastrutture, che ci sono costate e di costano più dei progetti e delle realizzazioni. Occorre rivedere il concetto di giustizia sociale, che rivaluti seriamente il ruolo dell’associazionismo e del volontariato, nonché delle vere competenze e quindi del merito. Insomma, diamoci una regolata e al limite stacchiamo la spina a opportunisti, furbi e cantastorie, mantenendo la botte vuota e la moglie sobria.
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