Arriva il Bonus Tari: ecco a chi è rivolto, a quanto ammonta e come richiederlo. La decisione del Governo

Finalmente, dopo anni di attesa, il bonus Tari è pronto per diventare realtà. Un’agevolazione economica che si avvicina concretamente dopo un lungo percorso normativo, con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) che definisce i criteri per la sua attuazione.
Questo incentivo, pensato per i nuclei familiari in maggiore difficoltà economica, garantirà uno sconto del 25% sulla Tari (tassa sui rifiuti), a partire dal 2024, aiutando a ridurre la spesa annuale per il servizio di gestione dei rifiuti urbani.
Chi può usufruire del Bonus Tari?
Il bonus rifiuti è destinato a chi ha un ISEE inferiore a una certa soglia, stabilita dal governo. In particolare, il beneficio è riservato ai nuclei familiari con un ISEE fino a 9.530 euro, cifra che può salire fino a 20.000 euro per chi ha almeno quattro figli a carico.

Si tratta di una misura importante per le famiglie che faticano a far fronte alle spese quotidiane, inclusa quella per la raccolta dei rifiuti. Il Decreto che ha regolato il bonus è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e entrerà in vigore dal 28 marzo 2024, ma ci sono ancora degli step per concretizzare completamente l’incentivo.
Il compito di rendere operativo il bonus spetta all’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente), che stabilirà con propri provvedimenti le modalità di applicazione e i criteri per la distribuzione delle agevolazioni. Una volta definiti, i dettagli saranno condivisi con la popolazione per permettere alle famiglie di fare richiesta e usufruire della riduzione.
Un elemento importante sarà il recupero dei costi efficienti di gestione del servizio, assicurando che i costi vengano equamente distribuiti tra tutti i cittadini, con una componente perequativa applicata a tutti gli utenti.
Come si calcola la Tari e chi deve pagarla?
La Tari è la tassa che copre i costi della raccolta, del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti urbani. Non è una tassa legata alla quantità di rifiuti prodotti, ma alla semplice possibilità di produrli, ossia alla residenza in un immobile.
Ogni anno, i cittadini devono pagare una quota fissa e una variabile, determinata in base alla dimensione dell’immobile e al numero di componenti del nucleo familiare. La Tari viene pagata da chi occupa fisicamente l’immobile, non dal proprietario, e riguarda sia le abitazioni che i locali commerciali.
Un aspetto interessante da considerare è che, sebbene la Tari si applichi principalmente agli immobili, esistono delle eccezioni. Non devono pagare la tassa, ad esempio, le aree condominiali comuni non utilizzate in modo esclusivo (come androni e scale) o i locali che non producono rifiuti, come terrazze e cantine. Inoltre, sono esenti da pagamento gli immobili che, per motivi specifici, non sono considerati suscettibili di produrre rifiuti.
I rincari della Tari: cosa aspettarsi nel 2025?
Le amministrazioni locali stanno lavorando per definire le nuove tariffe per il 2025. Le delibere dovranno essere approvate entro il 30 aprile 2024, ma già si prevede che in molte città si registreranno aumenti. Secondo il sindacato Uil, nel 2024 il comune con la Tari più alta è stato Pisa, con una spesa media di 595 euro all’anno a nucleo familiare.
Seguono Brindisi, con 518 euro, e Trapani, con 511 euro. A fronte di questi aumenti, il bonus Tari si configura come una misura utile per alleggerire la pressione fiscale sulle famiglie più vulnerabili.
Questo bonus rappresenta una forma di supporto importante per coloro che faticano a far fronte alle spese quotidiane, soprattutto in un contesto economico come quello attuale, dove le famiglie si trovano a dover gestire aumenti delle bollette e altre difficoltà. Con l’introduzione del bonus Tari, si spera di dare un respiro a molti italiani che, fino a oggi, non hanno potuto beneficiare di alcun aiuto per il pagamento della tassa sui rifiuti.
Una misura attesa: come prepararsi
Se sei una delle famiglie che potrebbe beneficiare di questa agevolazione, è importante tenere d’occhio gli sviluppi normativi e la pubblicazione dei dettagli da parte dell’ARERA. Con la possibilità di ridurre del 25% la spesa per la Tari, il bonus rifiuti si presenta come un aiuto concreto per le famiglie più in difficoltà.
Un passo importante è stato fatto, ma la parte più pratica dovrà ancora essere messa in atto. E tu, pensi di poter usufruire di questa misura? Restiamo in attesa di ulteriori dettagli su come avverrà l’erogazione del bonus e come le famiglie potranno richiederlo.