Il ritorno degli oneri di sistema è una pessima notizia per i consumatori italiani. Così il Codacons commenta quanto contenuto nella bozza del decreto sulle bollette che sarà discusso oggi in Consiglio dei Ministri.
“Qualora gli oneri di sistema sull’elettricità dovessero essere ripristinati interamente, questi peserebbero per circa il 22% sulle bollette degli italiani, portando ad un rialzo della spesa che vanificherebbe del tutto la riduzione delle tariffe dell’ultimo periodo – spiega il presidente Carlo Rienzi – Una larga parte degli oneri di sistema serve a finanziare spese che nulla hanno a che vedere con i consumi energetici degli utenti : all’interno della voce “oneri di sistema” in bolletta troviamo infatti balzelli per coprire lo sviluppo tecnologico e industriale, la messa in sicurezza del nucleare, compensazioni territoriali, sostegno alla ricerca di sistema e, addirittura, regimi tariffari speciali per il servizio ferroviario universale e merci.
Voci che, sommate, incidono fino al 22% sulle bollette elettriche degli italiani e che solo nel 2020, secondo i dati ufficiali di Arera, sono costate 12,4 miliardi di euro alle famiglie italiane, così suddivisi: la componente Asos (Oneri relativi al sostegno delle energie da fonti rinnovabili e alla cogenerazione CIP6) ha inciso per 10,12 miliardi, di cui 8,7 miliardi di sostegno alle rinnovabili e 1,6 dai contributi per le aziende energivore. 2,2 miliardi di euro sono stati assorbiti dalla componente Arim: 442 milioni per i siti nucleari, 443 alle ferrovie, 920 per la promozione dell’efficienza energetica.
Ecco di seguito voce per voce come pesano gli oneri di sistema sulle bollette energetiche degli italiani: