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Il “Bel Paese dei Balocchi” di Ruggero Alcanterini

A proposito di tutta questa storia sulla scuola, delle polemiche sul mega-ponte dei prossimi giorni e sul “nero”, con cui vengono compensate le ripetizioni date dai professori, penso che, data la fondamentale importanza dell’educazione e dell’istruzione per il futuro del nostro Paese, si dovrebbe rivedere l’intera situazione. Occorre modificare tempi e modi delle vacanze, dopo aver risanato contenuto e contenitori spesso fatiscenti. Agli insegnanti dignità e compensi di livello europeo. La missione è quella di portare tutti al traguardo di base per poi iniziare la sfida del lavoro e della vita, perché spesso gli ultimi della classe si rivelano talenti straordinari dalle vocazioni incomprese in una scuola frustrata e frustrante. Questo ragionamento vale doppiamente per le attività motorie e l’educazione allo sport anche sotto il profilo culturale, nell’ambito di una iniziazione civica che porti al rispetto delle regole e ad uno stile di vita corretto… Comunque, a tal proposito, chiamo in causa Carlo Collodi con il suo immortale Pinocchio: ” …– E dove vai? – Vado ad abitare in un paese… che è il più bel paese di questo mondo: una vera cuccagna! – E come si chiama? – Si chiama il Paese dei balocchi. Perché non vieni anche tu? – Io? No davvero! – Hai torto, Pinocchio! Credilo a me che, se non vieni, te ne pentirai. Dove vuoi trovare un paese più sano per noialtri ragazzi? Lì non vi sono scuole, lì non vi sono maestri, lì non vi sono libri. In quel paese benedetto non si studia mai. Il giovedì non si fa scuola, e ogni settimana è composta di sei giovedì e di una domenica. Figurati che le vacanze dell’autunno cominciano col primo di gennaio e finiscono con l’ultimo di dicembre. Ecco un paese come piace veramente a me! Ecco come dovrebbero essere tutti i paesi civili! …”.

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