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(5 APRILE 2019)
AVVISO A CITTADINI, LEGISLATORI, GOVERNANTI, SERVITORI DELLO STATO –
Oggi ricorre il decimo anniversario del sisma che nel 2009 distrusse l’aquilano, senza che la ricostruzione impastoiata da ricorsi e mancanza di risorse abbia compiuto ragionevoli significativi progressi. Ieri abbiamo avuto notizia che anche il terzo componente del gruppo coinvolto nel “presunto” stupro in un ascensore della Circumvesuviana è stato liberato, nel dubbio sul diniego della vittima. Ancora ieri abbiamo avuto conferma che la nave Alan Kurdi, della ONG tedesca Sea Eye, sta facendo rotta verso Lampedusa con sessantaquattro nuovi naufraghi predestinati migranti a bordo, infischiandosene della chiusura dei porti, mentre i libici l’uno contro l’altro armati fanno rimpiangere il “pugno di ferro” del Rais Muammar Gheddafi. A Latina viene annunciata dall’ONA, per il 13 di aprile, una Conferenza di allerta sullo stato di grave criticità del territorio pontino a causa della contaminazione da amianto, delle discariche abusive e della inquietante minaccia radioattiva della obsoleta Centrale Nucleare di Borgo Sabotino. Sempre ieri, un convoglio della Metro di Roma con addetti ai lavori è deragliato ad Anagnina e ho personalmente costatato che, non soltanto le scale mobili delle tre stazioni Metro (Repubblica, Barberini e Spagna) ma anche scale e tappeti mobili del percorso verso Via Veneto sono in gran parte fuori uso, stante l’immanenza della congestione turistica per il periodo pasquale, nonché l’imminenza di un appuntamento ormai canonico, a rischio ma comunque programmato, come quello della Maratona di Roma, in programma domenica. La mafia nigeriana si conferma nella sua pericolosità tra la Sicilia e il Molise, con una incidenza particolare nel campo dello spaccio e della prostituzione. Il Quartiere Tor Bella Monaca entra in confusione sulla presenza ulteriore di assistiti di etnia Rom. Ancora il nigeriano, spacciatore e “macellaio”, Innocent Oseghale, nega con forza in Tribunale di aver ucciso la povera Pamela Mastropietro, drogata e assassinata in casa sua, ma ammette disinvoltamente di essersi limitato a farne uno spezzatino. Vi chiederete quale sia il nesso, il comune denominatore che mette insieme i diversi argomenti … Ebbene sì, il grumo del male sta nel groviglio di fili rossi, neri, gialli, insomma di tutti i colori del pathos, costituenti il nodo inestricabile della burocrazia giurisprudenziale, delle normative, dei lacci e dei lacciuoli, della comoda filosofia del dubbio, della non cultura del coraggio, della non percezione del valore legato all’onestà intellettuale, è proprio quello che fa della nostra collettività un realtà particolare, forse unica al mondo: riusciamo ad essere posizionati contemporaneamente tra le prime sette/dieci/venti grandi nazioni e al contempo a manifestare sintomi gravi di degrado non soltanto strutturale e ambientale, tipici del terzo mondo. E allora? Allora credo sia venuto il momento della confessione, della penitenza e della revisione. Insomma, dobbiamo mettere mano alla storia per capire come, perché e quindi chi ci ha portato a questo insostenibile stato di cose. Occorrono la forza e il coraggio, la determinazione e il senso pieno della giustizia, forse anche quella divina – di cui fu mentore Giovanni Paolo II – o piuttosto la capacità di usare il buon senso. Servono le leggi ? Cambiamole. Servono nuove regole e semplificazione? Facciamole. Qualcuno deve pur dare risposte e prendersi responsabilità: tocca agli eletti, alle istituzioni, ai servitori dello Stato, ma anche ai cittadini, prima che si arrivi alla rottura degli schemi e delle righe, al grido : “OGNUN PER SE E DIO PER TUTTI !”