Tre anni e due mesi per l’ex sindaco, due ex assessori e un imprenditore. Assolto un dirigente, prescritti altri reati. E’ questa la sentenza di primo grado relativa al processo comunemente conosciuto come “Necropolis” e che vedeva imputati alcuni politici, dipendenti comunali e imprenditori per una vicenda avvenuta negli anni scorsi ad Ardea.
Fatta salva la presunzione di innocenza fino all’ultimo grado di giudizio, i giudici del Tribunale di Velletri hanno deciso di condannare per induzione indebita a dare o promettere utilità l’ex sindaco Luca Di Fiori, gli ex assessori Cassio Roccafiorita e Nicola Petricca e l’imprenditore Stefano Valeri.
Luca Di Fiori, ex Sindaco di Ardea, è stato condannato a 3 anni e 2 mesi con interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, oltre che ad una provvisionale di 10mila euro nei confronti della parte lesa (la ditta Cooperativa Girasole con Amm. Frego Gianfranco, ndr), così come gli ex assessori Nicola Petricca e Cassio Roccafiorita insieme all’imprenditore Stefano Valeri.
Il geometra comunale Mauro Rossi invece, imputato con la stessa fattispecie, ovvero “induzione indebita a dare e promettere utilità” (in altre parole tangenti), il reato è stato derubricato in abuso d’ufficio, tra l’altro estinto per intervenuta prescrizione.
E’ stato invece assolto, con la formula dell’art. 530 comma 2 del codice di procedura penale, il dirigente comunale Giovanni Cocuzza.
Prescrizione, invece, per Emilio Murano, Mario Porreca, Mauro Rossi, Bruna Ciocci, Antonio Pace e Cinzia Tamburrini.
Un vero e proprio terremoto giudiziario che si abbatte su Ardea ma sicuramente non destinato a finire qui: quasi sicuro infatti sarà il ricorso dei condannati – a tal proposito decisive saranno le motivazione della sentenza per cui però bisognerà aspettare 90 giorni – in appello.