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Ardea, maxisequestro di reperti archeologici provenienti dagli scavi: erano in vendita su internet

La Sezione Archeologia del Reparto Operativo Tutela Patrimonio Culturale dei carabinieri ha scoperto importanti reperti provenienti dagli scavi di Ardea in vendita in maniera illegale su internet. Monitorando i siti internet, sempre più frequentemente utilizzati per la commercializzazione di beni archeologici di provenienza illecita, è stata scoperta su un profilo Facebook riconducibile ad un sito “Marketplace”, la messa in vendita un frammento di colonna romana in tufo. I conseguenti accertamenti presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, hanno permesso di riscontrare l’assenza della prevista denuncia di detenzione, a qualsiasi titolo, del reperto posto in vendita da parte dell’inserzionista. Informata la Procura della Repubblica di Velletri, competente per territorio, è stata effettuata una perquisizione a casa del venditore, a seguito della quale è stato rinvenuto e sequestrato il rocchio di colonna, che i funzionari del MiBACT hanno indicato provenire dal sito dell’antico abitato di Ardea.

 

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