Ardea rende omaggio al maestro Califano. A poco più di due anni e mezzo dalla morte del cantautore romano, nel largo antistante il museo civico di Ardea, a poca distanza dal cimitero dove è seppellito insieme al fratello e al nipote, ora esiste un luogo in suo onore: “Piazza Franco Califano”. E proprio in questo posto, alla presenza di tanti suoi amici e di tante autorità, si è svolta la cerimonia inaugurale.
«Stiamo dando la giusta riconoscenza al poeta della musica italiana – ha affermato il Sindaco Luca Di Fiori – ringrazio gli amici di Califano per aver collaborato a realizzare questo importante evento, l’obiettivo prossima sarà quello di fare una scuola di musica in suo onore».
«L’amministrazione ha mantenuto la promessa fatta nei mesi scorsi – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Riccardo Iotti – è stato possibile realizzare il tutto grazie alla collaborazione dell’associazione Filarmonica Città di Ardea e della Trust Onlus Franco Califano. Un ringraziamento speciale va ad Alberto Laurenti per lo straordinario concerto serale in onore del maestro».
Tra i personaggi illustri presenti alla manifestazione, non potevano mancare gli amici di sempre: Mazzei, Vianello, Mattioli e Melli.
«Questa piazza è contro la maldicenza, contro l’ipocrisia, contro le banalità – ha esordito Antonello Mazzei – è un luogo a favore di chi vive una vita libera senza condizionamenti ma soprattutto è il riscatto alle ingiustizie che ha vissuto il maestro nel processo Tortora».
« Franco merita questa piazza – commenta Edoardo Vianello – ha avuto il problema di essere un personaggio più forte della sua arte poetica. Ora non c’è più, soffermiamoci sui suoi testi unici e mai banali, vorrei che fosse ricordato soprattutto come poeta».
«Non voglio parlare di ricordi – ha ricordato Maurizio Mattioli – diceva sempre di avere tanta gente intorno ma che si sarebbero accorti di lui solo dopo la sua morte. Io voglio pensare a Franco con allegria e con quell’ironia che lo ha sempre contraddistinto».
«Questo è un giorno importante – ha aggiunto il giornalista del Corriere Franco Melli – è come vincere il Festival di Sanremo. La piazza riaccende la memoria su uno dei più grandi poeti che la musica abbia mai avuto. Lui è stato una miniera di trovate ma soprattutto di sentimenti. Ci ha insegnato che la vita è amore in tutte le sue forme».
Aperta per l’occasione anche la sala del museo, allestita da Donatella Diana, dove sono conservati oggetti molto cari al cantautore. Al suo interno, dal 30 marzo 2014, vengono raccolti arredi, oggetti, dischi, manifesti, foto rappresentative della lunga e proficua esperienza creativa di Franco Califano.
Massimiliano Gobbi