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Ardea, bitume sull’acqua. Luca Fanco denuncia, il Sindaco risponde «Sterili polemiche»

Cittadini infuriati dopo le foto diffuse dal consigliere di opposizione di Ardea Luca Fanco, che ritraggono gli operatori che nei giorni scorsi stavano “tappando” alcune buche completamente piene d’acqua, mentre pioveva. Una riparazione destinata a durare poco e che ha fatto pensare a uno spreco di denaro pubblico da parte del Comune. È di tutt’altro avviso il sindaco di Ardea, Mario Savarese, che definisce la denuncia di Fanco «sterili polemiche» e interviene a spiegare cosa è successo quel giorno.

E’ bene precisare che il presidente della VII commissione controllo e garanzia, Luca Fanco, aveva richiesto documentazione ufficiale, bolle di accompagnamento e quant’altro che attestavano la corrispondenza dei lavori effettuati. Dopo i pressanti controlli del Presidente Luca Fanco, arriva la risposta del Primo Cittadino il 9 marzo 2018

«Il sette mattina, finalmente dopo una pioggia ininterrotta, le condizioni atmosferiche ci hanno concesso un po’ di tregua – spiega Savarese – L’acqua battente e un asfalto ammalorato da anni ridotto in più punti ad una sorta di mosaico di piastrelle bituminose, hanno causato l’insorgere di innumerevoli “buche” nelle strade di tutto il territorio. Una situazione di estremo pericolo per la circolazione che aveva iniziato a provocare molteplici incidenti. Per questo abbiamo ritenuto importante approfittare della “tregua meteo” per iniziare a mettere in sicurezza le situazioni più critiche. Verso le 12 il camion con il bitume aveva terminato il materiale e durante il tempo necessario all’approvvigionamento, purtroppo, è ripreso a piovere giusto il tempo per bagnare nuovamente le strade. A quel punto avevamo da fare una scelta; gettare via il carico o utilizzarlo comunque per “rattoppare” le situazioni più critiche sulle quali tornare appena il tempo si fosse rimesso».

«Abbiamo scelto di operare secondo questa logica, proprio per non mandar sprecato il prezioso materiale – sostiene il sindaco – Chi pensa che aspettare la primavera e le condizioni meteo ideali ci avrebbe fatto risparmiare si esprime secondo metodi che non ci appartengono. Preferiamo rischiare di dover intervenire di nuovo su tratti già riparati piuttosto che mettere a rischio l’incolumità dei cittadini e affrontare spese di avvocati e di rimborsi per i danni causati da incidenti evitabili, come troppo spesso è accaduto in passato».

 

 

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