Si è tenuta sabato 24 giugno, come annunciato, la cerimonia inaugurale del piccolo monumento presso il Parco ai Magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino di Via dei Mille, dedicato alla memoria dei due Giudici simbolo del maxiprocesso alla mafia degli anni ’80 e vittime delle stragi di Capaci e Via D’Amelio del 1992.
L’iniziativa, nell’ambito delle commemorazioni promosse in tutta Italia per il 25esimo anniversario delle stragi di mafia, rappresenta la fase conclusiva di un progetto di legalità e memoria che l’Amministrazione Comunale ha condiviso con le Associazioni Reti di Giustizia, Arte Mediterranea e Azione Cattolica Aprilia.
Alla manifestazione hanno preso parte le Autorità Civili, Militari e Religiose, le rappresentanze delle Associazioni e dei comitati cittadini, insieme ad un’importante presenza di cittadini intervenuti. In rappresentanza dell’Amministrazione Comunale è intervenuto il Sindaco Antonio Terra e il Presidente del Consiglio Comunale Bruno Di Marcantonio. Numerosa anche la presenza di Assessori e Consiglieri Comunali.
La Presidente della Provincia di Latina, Eleonora Della Penna, impossibilitata a prendere parte alla manifestazione, ha inviato una nota scritta con la quale ha sottolineato come “la Città di Aprilia si unisce ormai alla lunga schiera di Comuni e più in generale di istituzioni che hanno restituito ancora più valore a quello scatto di ormai tanti anni fa, che hanno voluto valorizzarlo, che hanno voluto richiamarne con forza l’effetto dirompente”.
Anche Sua Eccellenza il Vescovo di Albano, Monsignor Marcello Semeraro, e il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti hanno inviato all’attenzione del Sindaco di Aprilia note di saluto esprimendo i migliori auspici per la buona riuscita della manifestazione.
Di seguito l’intervento di saluto del Sindaco Antonio Terra:
“Rivolgo il saluto della Città di Aprilia ai rappresentanti della Regione Lazio, alle Autorità Civili, militari e religiose presenti, ai rappresentanti delle Associazioni e a tutti i cittadini intervenuti.
A tutti do il benvenuto dell’Amministrazione Comunale nel parco comunale più grande della Città e recentemente riqualificato, che abbiamo voluto intitolare alla memoria dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Come sappiamo, nel 1992 la nostra nazione fu sconvolta alle fondamenta da un terremoto, quello causato dalle stragi di mafia di Capaci e di Via D’Amelio a Palermo.
L’Italia pianse altri uomini di Stato caduti per mano della mafia. Tragicamente lungo sarebbe l’elenco di tutti gli uomini di giustizia caduti a causa di questa feroce mattanza; voglio soltanto ricordare insieme ai nomi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino anche la moglie di Falcone, il giudice Francesca Morvillo, e i loro agenti delle scorte Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinari, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, Vincenzo Fabio Li Muli.
Anche a loro è dedicato il monumento che pochi istanti fa abbiamo inaugurato.
La giornata di oggi, tuttavia, non può fermarsi al ricordo e alla commemorazione. Sarebbe come dire che l’Italia ferita non ha saputo reagire e risollevarsi dopo questa grande offesa subita. Ciò non risponde a verità.
La nostra nazione, dal 1992 ad oggi, ha preso coscienza di sé e ha rifiutato certi linguaggi, certi atteggiamenti e certe pratiche mafiose. Di ciò dobbiamo ringraziare la nostra migliore società civile, il mondo dell’associazionismo che fa della cultura alla legalità la sua ragione d’essere. Quanto a noi amministratori, lo diciamo ancora una volta a chiare lettere: mafia è negazione dello stato di diritto.
Ciò considerato, il mio ringraziamento più grande va oggi all’Azione Cattolica, alla Scuola d’Arte Mediterranea e all’Associazione Reti di Giustizia, i cui volontari si sono fatti promotori dell’intitolazione del parco e dell’installazione del monumento. L’evento di oggi non è infatti fine a se stesso, ma frutto del loro impegno quotidiano e costante in questa Città e in provincia contro le mafie e soprattutto per spiegare ai giovani come queste si manifestano, in tutte le loro forme, le loro pubbliche manifestazioni e soprattutto le negatività.
Mi permetto di citare una frase di Giovanni Falcone: “la mafia non è un cancro cresciuto per caso su un tessuto sano; vive in perfetta simbiosi con protettori, complici, informatori, gente intimidita o ricattata che appartiene a tutti gli strati della società. Questo è il terreno di coltura di Cosa Nostra”.
Ed è qui che dobbiamo intervenire educando ad una nuovo modello di vivere democratico e di rispetto della giustizia. La mafia non è invincibile e la sua sconfitta sarà definitiva solo nel momento in cui tutte le componenti del tessuto sociale, dello Stato e delle istituzioni cammineranno all’unisono nella stessa direzione.
Nonostante gli eccellenti risultati raggiunti da parte delle forze dell’ordine e della magistratura, siamo consapevoli che la battaglia non è ancora vinta e che tutti i giorni dobbiamo mantenere alto il livello di guardia. Noi amministratori, su questo, dobbiamo essere i primi a dare il buon esempio, con un atteggiamento di rigida chiusura nei confronti della mafia.
Il nostro territorio non è immune da infiltrazioni criminali e per questo c’è la massima attenzione da parte degli inquirenti. In particolare, frequenti sono i casi legati al riciclaggio. L’auspicio è che resti sempre alta l’attenzione su questi fenomeni che riguardano tutta la provincia e che si rafforzi la sinergia tra noi e le forze dell’ordine, aumentando sempre più la percezione di sicurezza da parte dei cittadini e la fiducia degli stessi nei riguardi delle istituzioni.