Accesso agli atti e commissariamento del Comune non più rinviabili “Ha qualcosa da dire il sindaco di Anzio sugli arresti di un suo ex assessore, in carica fino allo scorso 20 ottobre, di un consigliere tuttora in carica, di un funzionario e di un dirigente del suo Comune? O pensa, come finora ha sempre fatto, di cavarsela insultando quelli che, come me, attraverso interrogazioni, incontri in Prefettura e manifestazioni pubbliche, posero precise e reiterate richieste di accesso agli atti e commissariamento del Comune di Anzio? Oppure pensa di continuare, con i soldi del Comune, a pagare avvocati per intentare cause per diffamazione contro giornalisti, come Federica Angeli, che hanno sempre denunciato questo stato di cose, subendo minacce ed intimidazioni?’ Lo dichiara in una nota il senatore di Sinistra Italiana Massimo Cervellini, in merito alla notizia dell’arresto, questa mattina, di quattro pubblici ufficiali del Comune di Anzio. Il senatore Cervellini ha presentato diverse interrogazioni sul fenomeno delle intimidazioni e delle infiltrazioni mafiose nel litorale romano. Si è fatto anche promotore, lo scorso marzo, di un incontro tra un gruppo di senatori e la prefetta di Roma per affrontare in maniera sinergica il tema delle infiltrazioni criminali sul territorio del litorale romano, e, il 29 aprile, dell’incontro sulla legalità ‘LegalizzAnzio, fragilità del nostro territorio, una cultura da ricostruire’. ‘Nel ringraziare pubblicamente le forze del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma, la Procura della Repubblica di Velletri, che con l’Operazione ‘Evergreen’ di questa mattina hanno assestato un duro colpo al marciume interno all’Amministrazione comunale di Anzio, voglio ribadire quanto ho sempre sostenuto, con la positiva aggiunta che adesso cominciamo a vedere la punta dell’iceberg. Ma noi vogliamo farlo venire tutto a galla: con le sue relazioni fra organizzazioni criminali di stampo mafioso e le forze politiche che governano la città. Mi appello quindi all’on Rosy Bindi, presidente della Commissione d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, e all’on. Marco Minniti, ministro dell’Interno, affinché si dia seguito alle richieste di accesso agli atti e di commissariamento che ho più volte inoltrato. Ora non siamo più solo nel campo delle evidenze di relazioni e riscontri. Vanno scoperchiati tutti gli atti, a cominciare da quelli legati agli impianti di Biogas, piuttosto che quelli relativi al Porto, e tutto ciò che vede relazioni tra assessori vecchi e ‘nuovi’, consiglieri, dirigenti, imprenditori amici e parenti di questi ultimi, ed esponenti di clan criminali”. |