Il Sindaco di Anzio, Candido De Angelis, durante il Consiglio Comunale, premia il dott. Ferdinando Ofria, giunto al termine del rapporto professionale pubblico presso il Riuniti: “30 anni di professionalità, passione e profonda umanità al servizio dei pazienti di Anzio e Nettuno”
“Al Dottor Ferdinando Ofria, Medico Chirurgo, per la professionalità, la profonda umanità e la passione con le quali ha curato, con instancabile dedizione, per oltre 30 anni, i pazienti degli Ospedali Riuniti di Anzio e Nettuno”.
E’ il messaggio, riportato sulla targa istituzionale, scelto dal Sindaco di Anzio, Candido De Angelis, per ringraziare il dottor Ferdinando Ofria, figura storica dell’Ospedale Riuniti, giunto al termine del rapporto professionale pubblico. La premiazione del dottor Ofria,che aveva iniziato a lavorare nel reparto di chirurgia all’Ospedale nel 1988, sotto la direzione del compianto Primario, prof. Enrico Maggiore, è avvenuta questa mattina, durante il Consiglio Comunale, nella Sala Consiliare di Villa Corsini Sarsina.
“In questi decenni anni, oltre a dedicarsi con successo alla chirurgia generale, il dottor Ofria – ha detto il Sindaco, Candido De Angelis, in Consiglio Comunale – ha creato in Ospedale l’unità operativa di chirurgia vascolare, con l’esecuzione di migliaia di interventi e con la parallela gestione, pubblica, di un attivo ambulatorio per la diagnosi e la cura delle malattie delle arterie e delle vene. E’ stato un esempio per i colleghi, un punto di riferimento per i più giovani, che ha sempre saputo sostenere ed affiancare con grande capacità didattica. Nonostante i numerosi e gravosi impegni in ospedale, non ha mai cessato di aggiornare le sue conoscenze scientifiche e le tecniche chirurgiche. La sua rassicurante presenza in Ospedale è stata una sicurezza per i cittadini di Anzio e Nettuno che, in lui, hanno sempre trovato un medico competente e disponibile”.
“Questa mattina ero venuto a Villa Corsini Sarsina per un appuntamento con il Sindaco, – ha detto, visibilmente emozionato, il dottor Ofria – non avevo minimamente immaginato un pubblico riconoscimento di questa importanza. Ho dedicato la mia vita alla medicina, ai miei pazienti, spesso trascurando la famiglia e gli affetti più cari. Grazie di cuore a tutti, ora mi aspettano i miei nipoti!”.