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Anzio, Ranucci spiega i motivi delle sue dimissioni e attacca l’Udc

L’ormai ex assessore ai Lavori Pubblici di Anzio Pino Ranucci, ha convocato ieri nel tardo pomeriggio una conferenza stampa in fretta e furia contattando parte della stampa. Nell’incontro ha portato sul tavolo, le motivazioni delle sue improvvise dimissioni consegnate all’ufficio Protocollo, che sarebbero state scaturite da alcuni commenti social e dal passaggio in maggioranza dell’Udc rappresentato da Cafà e Palomba ormai avvenuto da mesi, ma che ha sortito una reazione da parte sua solo in questi giorni. Vediamo cosa ha dichiarato:

Vedere il mio lavoro messo in dubbio non fa piacere. Ho dato tanto a questa città, lavorando giorno e notte, ho una famiglia e un’attività da mandare avanti, nella politica ci metto il cuore e sentire dire che chi sta all’Ufficio Tecnico prende appetiti non è tollerabile. La Cafà e Toti mi avevano già contestato nella riunione di maggioranza, è il quarto attacco che ricevo. Hanno aperto le porte all’Udc, scelta che non ho condiviso dal primo minuto, visto che oggi nel partito non ci sono le persone che si sono schierate con noi durante la campagna elettorale, ma due candidati a Sindaco perdenti che hanno lottato contro questa Amministrazione, dicendocene contro di tutti i colori. Mi riferisco alla Cafà in particolare e a Palomba che oggi invece premono per stare in maggioranza, chiedendo spazi che non si sono guadagnati sul campo. Mi è stato detto che non sono stati programmati i lavori pubblici quando ho fatto aprire 21 cantieri, dalla Sacida a Lido dei Pini a tanti altri quartieri di Anzio. Mi aspettavo una presa di posizione dal sindaco e dai consiglieri, dopo tutto questo lavoro. Non ho niente contro la maggioranza, sia chiaro. Ma il problema politico è sollevato. Non prendo lezioni da nessuno – continua Ranucci – lavoro nel solo interesse della città e sentire alludere al contrario fa male. Questa mia decisione è dovuta anche ad un po’ di stanchezza personale, ritengo giusto stare lontano dalla politica per un po’. Con il sindaco non ci sono stati contatti telefonici, della delega che ho rimesso può farne l’uso che vuole”

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