“Letto il comunicato della consigliera Giannino, riteniamo che sia necessario fare chiarezza. Anche perché le sue dichiarazioni, al di là delle buone intenzioni, contribuiscono invece ad aumentare la confusione. Allo stato attuale, siamo di fronte ad un’operazione furbesca del socio privato che propone di comperare il 61% delle azioni di proprietà del Comune di Anzio per 4 milioni e 850 mila euro. Il socio pubblico, Comune di Anzio, dovrà dare una risposta. Dunque se è vero che allo stato attuale, il 61% è proprietà pubblica, questo non vuol dire che la Capo d’Anzio possa essere e rimanere pubblica. Oggi i vincoli normativi che impediscono all’ente pubblico di mettere capitali propri per far fronte alle esigenze economiche e finanziarie della società stessa possono favorire l’operazione congeniata da parte di Marconi e Marinedì per impossessarsi dell’intero pacchetto azionario della Capo d’Anzio. Questo è il rischio che dobbiamo sventare. La proposta della Giannino di far acquistare all’ente pubblico al valore nominale le quote di Marconi e Marinedì è stata già fatta nel 2012 con un odg votato all’unanimità in consiglio comunale alla quale il socio privato ha risposto negativamente. Per questo motivo, il Comune di Anzio è stato costretto ad aprire un contenzioso e un procedimento tutt’ora pendente. L’eventuale esito positivo del contenzioso sarebbe la prima soluzione alternativa che abbiamo indicato. La seconda soluzione da noi indicata resta il pronunciamento di decadenza della concessione da parte della Regione Lazio, atto dovuto alla luce delle inadempienze della Capo d’Anzio, scaturenti dal contratto di concessione in essere. La riacquisizione del Porto da parte della Regione non è “un salto nel buio”, ma l’unica soluzione che garantisce in questo momento la proprietà pubblica della concessione. La preoccupazione della Giannino è quella di privare di valore patrimoniale la Capo d’Anzio? I “nostri oscuri obiettivi” sono in realtà molto evidenti: vogliamo togliere la possibilità al socio privato di fare la scalata alla Capo d’Anzio, scalata che rischia di essere facilitata da operazioni poco chiare e da iniziative politiche che disorientano l’opinione pubblica. È proprio per questa ragione che vogliamo svuotare di valore la società Capo d’Anzio e rimettere la concessione al sicuro nelle mani della Regione Lazio. La consigliera Giannino è libera di esprimere posizioni personali. Non sappiamo chi o cosa rappresenti, ma sicuramente non rappresenta il Partito Democratico”. Lo dichiara in una nota il Partito Democratico di Anzio