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Anzio, Nerone senza pace: continuano gli scavi abusivi nel sito archeologico

Anzio, nell’area archeologica delle Grotte di Nerone ancora si scava tra i resti. Un uomo più volte denunciato per scavi abusivi continua – armato di pala e piccone – a danneggiare quel che resta della Villa neroniana simbolo della città. L’ennesima segnalazione arriva da una cittadina, che visto l’anziano signore all’opera, ha chiamato la polizia locale senza ottenere alcuna risposta.

In pieno giorno sotto gli occhi di tutti, l’uomo si dedica apparentemente alla pulizia dell’arenile sempre colmo di rifiuti, accantonandoli sulle cancellate della Villa. Buste di plastica piene di immondizia, buche e montagne di sabbia divengono così il biglietto da visita, per i turisti che si avventurano in quel tratto di arenile. Uno spettacolo che dovrà essere prenotato con una App. Infatti in ottemperanza alle nuove disposizioni di governo per il covid-19 riguardanti il distanziamento sociale, per poter andare alla spiaggia libera delle Grotte di Nerone si dovrà accedere attraverso un’applicazione. Finito il lockdown lo scempio dei resti della Villa Imperiale è dunque ripreso come se nulla fosse.

Un po’ di storia:

Certamente i più imponenti ed i più famosi resti archeologici della antica Antium conosciuti per la loro fama in tutto il mondo, sono quelli relativi alla grandiosa villa imperiale che si estendeva lungo la fascia costiera, larga una ottantina di metri a partire dalla punta di Capo d’Anzio e Via Furio Anziate, per più di 800 m. verso ponente fino al Capo dell’Arco Muto. Antium fu molto cara a Nerone, perché era la sua città di nascita. Per questo motivo si fece costruire (su una preesistente struttura di epoca repubblicana) una Villa. Nel 1878, nel corso di una violenta mareggiata, il crollo di un muro della Villa portò alla luce la scultura della Fanciulla di Anzio (di tipo ellenistico, ma di cui restano incerti la datazione e l’autore nonché la stessa interpretazione del soggetto) che oggi si trova al Museo Nazionale Romano. Altre importanti sculture (quali l’Apollo del Belvedere, ora ai Musei Vaticani ed il Gladiatore Borghese) furono rinvenute ad Anzio. I resti della grandiosa Villa imperiale si trovano presso il lungomare nord nei pressi del vecchio Faro e si estendono per centinaia di metri a strapiombo sul mare e fanno oggi parte di un bel Parco Archeologico. Con origine dalla Villa neroniana, pare che si sviluppi, sotto la città, una fitta rete di sotterranei e passaggi segreti non ancora del tutto esplorati.

Linda Di Benedetto

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