“Divide et Impera” non è solo un elemento di strategia militare ma anche una sofisticata tecnica politica di ieri e di oggi; una tecnica che il tiranno, ma anche più banalmente un governo o una giunta comunale, utilizzano per controllare un popolo dividendolo attraverso rivalità e discordie. E’ un concetto che rientra in tutte le strategie di gestione del potere democratico perché contribuisce a facilitarne lo svolgimento: si governa meglio se l’opposizione è debole e frammentata; si amministra più facilmente se gli amministrati sono incapaci di portare una critica forte. In un contesto storico in cui l’esercizio del potere si mescola troppo spesso ad aspetti di corruzione personale e di malversazione politica le ragioni del “divide” tendono ad essere sempre più forti e vincenti. A facilitarne la vittoria contribuisce spesso la mancanza di senso comune dei cittadini e di coloro a cui spetta il giudizio finale per le leggi della democrazia. Il sano spirito polemico del popolo italico si manifesta ovunque vi sia una comunità organizzata: gruppi, associazioni e comitati si costituiscono per supportare o contrastare. Assemblee, riunioni e comizi alimentano i dibattiti, protagonismi ed antagonismi li animano ed a volte li esasperano. Alla fine troppo spesso le finalità non sono più quelle del bene comune ma quelle di parte. Sta di fatto che molti gruppi organizzati che operano nel sociale sono politicamente “schierati”; anche quelli che nascono per contrastare un progetto o una decisione presa dall’amministrazione. Così si realizza, in modo naturale, la divisione che permette a chi amministra di indebolire l’opposizione critica dei cittadini e di ridurne notevolmente l’efficacia. Questo è quanto accade anche nel Comune di Anzio che si trova in un momento storico di massimo declino sociale prima che economico. Il degrado causato da mancanza di interventi strutturali e da una gestione disastrosa dell’ambiente ha trasformato i quartieri di Anzio nella periferia romana. La speculazione industriale sta aggredendo la Zona di Padiglione-Sacida come fanno le mosche sul somaro debole e lo fanno perchè il somaro è debole. Progetti di trattamento e di stoccaggio di rifiuti di ogni genere sono proposti e facilitati in quella zona industriale che un’incontrollata politica abitativa ha ormai trasformato in zona fortemente urbanizzata. E gruppi, associazioni e comitati vorrebbero contrastare un’agenda, alla cui puntuale realizzazione troppe persone sono interessate, conducendo piccole battaglie isolate con maggiore o minor vigore in base al colore politico di chi si contrasta. Così si perpetua l’inefficacia dell’azione civica dei cittadini. Il Comitato per Lavinio, che opera sul territorio da 13 anni, ha iniziato la battaglia contro il degrado ambientale con i gravi disservizi durante la gestione dei rifiuti del contratto Volsca, ha continuato con la fallimentare gestione del porta a porta e si è mobilitato contro l’attacco dei rifiuti portato con i progetti di due centrali biogas e di un deposito di stoccaggio; tutti in un fazzoletto di terreno; creando la più alta concentrazione di trattamento rifiuti conosciuta in Italia. Il Comitato per Lavinio è l’unico comitato organizzato ed attivo nella zona in cui opera, ma non ha la forza d’urto capace di portare avanti contemporaneamente più progetti di contrasto e di difesa dell’ambiente che possano costituire un ostacolo credibile per controparti agguerrite ed economicamente forti. La convinzione che la gente libera abbia la capacità di incidere contro l’arroganza pubblica e privata ha convinto il gruppo storico di Lavinio ad aprirsi per creare una massa critica più potente invitando tutti coloro che hanno qualche reale interesse per questo territorio ad unirsi. La base di questo invito è elementare e risiede in una semplice domanda: che colore politico hanno i cumuli di immondizie nelle strade? Forse lo stesso di tre centrali di trattamento di rifiuti in vicinanza di una scuola o di chiazze di liquami di fogna sulla spiaggia. Per non ostacolare le ambizioni di nessuno e per non intralciare l’attività di nessun gruppo organizzato è stato creato il contenitore “Uniti per L’ambiente” che non ha una funzione di persona giuridica ma solo aggregativa, al quale possono aderire, solo per gli aspetti relativi alla difesa dell’ambiente, tutti coloro che alla difesa dell’ambiente credono senza se e senza ma. Partner di questo progetto è il Comitato Cittadini Sacida, che rappresenta gli abitanti più penalizzati dalla situazione che si prospetta. Di Uniti per L’ambiente fanno anche parte Legambiente di Anzio-Nettuno, il gruppo Lavinio NO-BIOGAS e l’Associazione Atena; a farne parte sono invitati tutti coloro che, a prescindere dalle proprie convinzioni politiche e dai propri obiettivi associativi intendano unirsi ad altri gruppi al solo fine della difesa dell’ambiente. Ogni gruppo che vi aderisce mantiene pienamente tutta la propria autonomia decisionale ed operativa. A nome del gruppo Uniti per l’Ambiente rinnovo l’invito, a tutte le associazioni e comitati che intendono combattere insieme ad altri per difendere il nostro territorio, di partecipare al lavoro comune per definirne insieme il percorso. Punto di contatto: sergiofranchi@hotmail.com
Uniti Per l’Ambiente (Sergio Franchi)