“Premesso che gli Amministratori locali devono essere i primi a dare il buon esempio nel pagare i tributi all’Ente ma, allo stesso tempo, hanno il diritto di opporsi ad eventuali errori dell’Ufficio così come vale per tutti i cittadini.
Resto perplesso nell’apprendere dal candidato in pectore del Pd Del Giaccio, ed è tale perchè le osservazioni che leggo sono di un navigato politico, degli avvisi ai Consiglieri Comunali inviati dall’Ufficio Tributi in maniera irrituale in quanto non vi è stata una messa in mora formale, non è stato indicato un anno d’imposta, di quale proprietà si tratta, di quale tipologia d’imposta parliamo ed è altrettanto illegittimo citare come oggetto nella nota l’art. 63 della 267 che è di competenza del Consiglio Comunale.
Debbo quindi pensare che la lettera inviata ai Consiglieri sia stata ‘una nota di cortesia’, che tra l’altro è quanto mai anomalo sia stata resa pubblica in tempo-reale nonostante esista la privacy ed il segreto d’ufficio.
Ancora una volta si cavalcano procedure amministrative nel tentativo di ribaltare il voto dei cittadini che, nel 2013, hanno eletto questo Consiglio Comunale.
Ricordo al Signor del Giaccio che i Consiglieri Comunali, al pari del sottoscritto, sono stati eletti democraticamente dai cittadini e ritengo che definire ‘sgarrupato’ l’Istituzione del Consiglio Comunale è una grave offesa nei confronti di tutti gli elettori di Anzio.
Il candidato Del Giaccio, prima di dare giudizi sugli altri, dovrebbe farsi un esame di coscienza visto che “tutti noi siamo nati e cresciuti ad Anzio”. Da oggi non dica più di scrivere nelle veste di giornalista perchè al sottoscritto tutto ciò appare deontologicamente non corretto.
Qualora nel 2018 Del Giaccio sarà il candidato del Pd, così come appare, posso tranquillamente sostenere che la Città di Anzio sarà guidata da un Sindaco del centrodestra. Si metta l’anima in pace, lui ed i suoi amici di corda.”