“L’arroganza prevale anche sui sacrosanti diritti del padrone di casa. La ditta Green Future, proponente dell’impianto biogas di Padiglione, dopo oltre un anno di silenzio, richiede la riapertura della procedura di approvazione del suo progetto. Lo fa presentando una documentazione che dovrebbe, per specifica prescrizione dell’Ufficio V.I.A. della Regione Lazio, inviare contemporaneamente a tutte le parti in causa, cosa che si guarda bene dal fare. Questo fatto non da agli interessati il tempo necessario per studiarsi gli atti e per fare le osservazioni di competenza. Il Comune di Anzio, sollecitato dai gruppi Uniti per L’ambiente, chiede il rinvio di 60 giorni della Conferenza di Servizi per poter formulare le proprie ragioni contro la realizzazione della centrale. L’ufficio VIA della Regione Lazio accetta la richiesta del Comune di Anzio e di quella del Comitato per Lavinio rimandando la data della conferenza al 21 novembre. La Ditta Green Future, che evidentemente vuole perseguire senza ostacoli i propri scopi speculativi, preferisce che gli interessati non possano esprimersi e si oppone alla decisione del rinvio e diffida la Ragione che, ed è questo è il fatto che lascia allibiti, annulla il rinvio e lo anticipa al 17 ottobre. Questo crea moltissime difficoltà a chi deve studiare la documentazione per formulare raccomandazioni ed osservazioni. Ma credo che questo sia proprio l’obbiettivo della ditta: la perplessità è nel fatto che la Regione lo assecondi”.
Lo dichiara in una nota il Dr. Sergio Franchi dell’associazione Uniti per l’ambiente