fbpx

Anzio e il Parco Puccini. L’Eco intervista il Sindaco Bruschini e l’Assessore Attoni

Chiamata così in memoria dei vecchi proprietari, l’attuale proprietà della Tenuta con l’omonimo casale, gestisce quattro dei più importanti alberghi di Roma. Questa storia iniziata nel 1964 – tra corsi e ricorsi – è approdata oggi ad una soluzione intermedia, che possa garantire sia l’eco-sostenibilità, sia la parte di giusto riconoscimento alla proprietà privata, sia anche il giusto ruolo della Città di Anzio, nell’interesse dei cittadini, a fronte del rilascio di concessioni. Questo Piano è attuativo, anche a salvaguardia di un patrimonio naturale, che rischiava di essere inghiottito dalla urbanizzazione, stante il vecchio piano regolatore.

Alcanterini: Stiamo parlando con l’Assessore Sebastiano Attoni di un’area estremamente importante dal punto di vista geo-storico e che però è sempre rimasta marginale rispetto alla vita sociale di Anzio, nonostante la disponibilità di risorse utilizzabili per la crescita economica. In questo caso, dato che il Parco si presenta come una sommatoria di opportunità diverse e dotato di una grande eterogeneità, sicuramente può offrire ad Anzio quello che attualmente non c’è. La premessa storica di tutta questa situazione è abbastanza complessa. Dagli anni ’60 viene avanti con ipotesi di valorizzazione, ma naturalmente anche con tanti vincoli e con tante attenzioni dovute alla giusta sensibilità degli amministratori, nonché di coloro che si occupano dell’ambiente, della storia, degli aspetti scientifici . Non ultimo il fatto che esistono delle risorse endogene, che sono note a Tor Caldara, ma che probabilmente investono tutta l’area, di quella che convenzionalmente chiamiamo “Tenuta Puccini”, futuro “Parco Puccini”, che potrebbe essere la chiave di volta di un progetto, che richiama quello che è stato lo splendore di Anzio ai tempi dell’antica Roma. Si tratta cioè delle terme, che allora erano terme diciamo artificiali grazie alla grande tecnica disponibile e che oggi potrebbero diventare naturali, quindi un evento importante per la comunità anziate e per quelli che sono i potenziali fruitori di questa straordinaria area a vocazione virgiliana, che si orienterebbe verso il bacino di utenza più importante, che è quello di Roma, superando peraltro i vincoli della stagionalità .

Attoni: È un progetto, non in variante, che sostanzialmente ripropone la stessa cubatura nella stessa area di sedime, dislocata però in quattro aree diverse, lasciando al Comune di Anzio circa 60 ettari di parco pubblico, quindi un progetto non invariante, che creerebbe due duplici aspetti: quello di realizzare una parte turistico ricettiva (importante e basilare per essere in competizione con le grandi località turistiche italiane ed europee) e al tempo stesso avere uno dei parchi più grandi del Lazio, tolti i grandi parchi di Roma, con ben 60 ettari ceduti gratuitamente al Comune di Anzio: credo che questa sia la grande sfida del Progetto. È chiaro che l’amministrazione Bruschini ha voluto in qualche modo scendere in campo, credendoci fino in fondo, cercando di parlare con una proprietà un po’ ostica e diffidente, dopo tanti anni che non si era riusciti a trovare una soluzione. Grazie alle capacità di Luciano Bruschini c’è stata una sinergia, uno scambio di idee, che ha portato a questo piano attuativo. È chiaro che l’ulteriore sfida consiste nel trovare i possibili acquirenti di queste aree, che dovranno fare ulteriori ingenti investimenti . La grande opportunità per la nostra collettività sarà poi quella gestire questo bellissimo parco di 60ettari, polarizzando risorse: attraverso un progetto FAI, attraverso fondi europei, attraverso la creazione di terme che possano generare il sostegno necessario per la gestione di questo Parco e farlo diventare pubblico e fruibile. Come diceva Lei, c’è una parte storica e archeologica importante. C’è una parte di storia della nostra Città, che fino ad oggi è stata usurpata. insomma il grande problema era che quest’area potesse rimanere diciamo interclusa nel territorio, come una riserva, quindi qualcosa di inaccessibile e qualcosa di non praticabile, peraltro all’interno di una zona con molte abitazioni. Il progetto è ecosostenibile, proprio mettendo al centro l’ambiente e alla stessa Legambiente abbiamo chiarito i termini dell’iniziativa a fronte delle preoccupazioni manifestate, pensando che ci fosse il residenziale, pensando all’abitativo classico.

Alcanterini: C’e stato un momento in cui si parlava di palazzine…

Attoni: chiaro. Sfatato questo ragionamento, quindi la grande sfida è quella di riuscire a condurre in porto questa operazione per il benessere della nostra Città e delle generazioni che verranno, che avranno della nostra Anzio un posto eccezionale. Un ecosistema comunque unico nel suo genere. Questo tipo di intervento insieme al Porto, insieme ad altri iniziative che l’amministrazione Bruschini sta mettendo in campo, pensiamo potrebbe rappresentare un salto di qualità della nostra Città, mantenendo i caratteri originari, ma pensando anche al futuro e innovando il territorio. Credo che il resto poi possa dirlo il Sindaco che è stato il vero artefice di questo progetto.

Alcanterini: allora ci rivolgiamo a Luciano Bruschini, il Sindaco, dicendo che non c’è dubbio che questa sia una sfida, sia perché è una risorsa che è rimasta per tantissimo tempo esclusa e quindi sottratta alla fruizione non soltanto degli anziati, ma poi anche perché intorno alla Puccini si era determinato un clima abbastanza arroventato a partire dagli anni sessanta. Poco fa l’assessore Attoni parlava dell’incontro con Legambiente non a caso e avremo alla fine di novembre il grande doppio appuntamento con la conferenza sul clima e il mare mediterraneo a Parigi con COP 21 e qui a Villa Sarsina, dove con noi ci sarà l’Accademia Kronos, che è una delle associazioni meno aggressive, ma più impegnate scientificamente nelle questioni soprattutto di cambiamento climatico. Chiaramente, il nuovo Progetto Puccini potrebbe determinare opportunità culturali, turistiche, formative, scientifiche e didattiche, perché in un’area unica come questa ci sono ancora tutti gli elementi per poter capire la storia dell’uomo e della sua evoluzione.

Bruschini: Io intanto vorrei parlare della “Puccini”, perché anche qui ci sono dicerie di ogni tipo che vanno sfatate. Allora, questa è un’area che i cittadini di Anzio ben conoscono, in cui il vecchio piano regolatore prevedeva un insediamento urbanistico residenziale di 320mila metri cubi. La fortuna ha voluto che questo non sia accaduto e che il nuovo piano regolatore abbia annullato l’accordo che c’era con la vecchia proprietà, che aveva anche un contenzioso. Il nuovo PR ha annullato quella vecchia devastante previsione di piano e ha previsto in quest’area un insediamento di carattere unicamente turistico, alberghiero e termale. Noi diciamo sempre che Anzio deve essere una città turistica, ma poi alle parole occorre aggiungere anche i fatti, perché altrimenti restano solo parole. Dunque, la “Puccini” al novanta per cento, resta verde attrezzato, cosa importantissima in cui noi crediamo molto e che tra l’altro va ad unirsi alla Riserva Naturale di Tor Caldara, che è un altro straordinario patrimonio della città di Anzio e quindi è a beneficio di tutti i cittadini, valorizzando tutto il litorale. È evidente che la necessità che la Città sviluppi il turismo per tutti i 365 giorni l’anno. E’ un pensiero che abbiamo tutti, ma bisogna sempre creare le condizioni perché, come dico sempre io, una famiglia tedesca o milanese venga a passare dieci giorni ad Anzio. Quindi noi dobbiamo creare i presupposti perché alcuni investimenti vengano fatti. Che cosa spaventa agli stranieri a investire in Italia? La nostra burocrazia. I tempi di attesa. Quindi noi abbiamo voluto in questo modo accelerare ogni processo, creare le condizioni perché chiunque, finito questo procedimento, possa venire qui chiedere concessione e il giorno dopo si possa mettere a lavorare. Quando il progetto “Puccini” sarà realizzato completamente, l’occupazione prevista andrà dai 500 ai 700 dipendenti, che non è cosa da poco, perché parlando di occupazione poi parliamo di sviluppo. Creare una condizione di livello per varie attività, che si possano svolgere nell’arco dell’anno e che consenta alla Città di vivere 365 giorni. Insieme a questo, noi abbiamo la speranza che un giorno si possa aprire anche il casinò. Nel frattempo, abbiamo acquisito l’area dell’Ospedale Militare per aprire un parco pubblico con una grande pineta. L’impegno che stiamo avendo per il verde enorme, perché Anzio è molto edificata, ma – se andiamo ad approfondire – è la città del Lazio che ha più verde, esclusa Sabaudia che ha contiguità con il Parco Nazionale del Circeo. Poi, ad Anzio, sono tante case ma piccole, non ci sono grandi insediamenti, se escludiamo quelli avvenuti negli anni 70 e 80, noi oggi abbiamo un’edilizia molto limitata, che si allarga , ma che però ha salvaguardato molto verde includendolo. Quindi, la necessità di dotarci delle terme, di aprire il casinò, se ci si riesce, migliorare anche l’attività sugli arenili. Adesso, anche per questo aspetto, bisogna applicare la legge europea, che entrerà in vigore nel 2020. Ci stiamo impegnando perché abbiamo dei problemi anche di natura idrogeologica lungo la costa di Anzio. La costa, più alta rispetto ad altre, trova in questo la sua bellezza, ma anche i suoi problemi naturali. Quindi, l’impegno è enorme rispetto anche al nuovo Progetto Puccini, ma la volontà dell’Amministrazione è quella di arrivare ad acquisire questo patrimonio al più presto e metterlo a disposizione dei cittadini. Io capisco coloro che ci contestano comunque una qualsivoglia forma di cementificazione. Ma gli insediamenti sono limitati e se non si sacrifica qualcosa non si ottiene niente. Il fatto che si realizzino le terme e gli alberghi è l’interesse primario, che noi vogliamo perseguire insieme all’attrezzatura del verde. Poi dobbiamo sviluppare il porto turistico, alzando un po’ il livello della qualità della Città. Infine, abbiamo problemi nei quartieri, di cui ci stiamo occupando. Io ricevo sempre complimenti da quelli che vengono ad Anzio, perlomeno la prima volta. Non è soltanto il frutto di come la gestiamo, ma della posizione, del suo verde, dei suoi giardini. L’impegno è tanto e totale, grazie all’apporto di tutti. Io dico sempre che le fortune di una città dipendono dal suo consiglio comunale.

Alcanterini : partendo dal presupposto del futuro Parco Puccini, il Sindaco Bruschini ha voluto parlare in generale della Città, della filosofia della sua amministrazione.

Bruschini: noi parliamo di tutto questo, ma non è che noi trascuriamo l’ordinario, perché oggi mantenere tutti i servizi meriterebbe una medaglia. Noi continuiamo a pensare alle scuole, ai trasporti, ai servizi sociali.

Alcanterini: chiaramente questa è una Città che ha un passato molto più che nobile. Bisogna restituire ad Anzio quel ruolo che aveva e che deve avere. Venire ad Anzio deve significare fare una passeggiata con i grandi personaggi della storia.

Bruschini: tanta gente che vive qui da più di trent’anni non è consapevole di cos’era questa Città. Andrebbe insegnata nelle scuole la storia della nostra Anzio.

Alcanterini: per concludere questa bellissima occasione d’incontro con il Sindaco Bruschini e l’Assessore Attoni , diciamo che l’imperativo è condividere con i cittadini e con tutti coloro che amano la storia di Anzio, tutte le iniziative che possano andare a favore del miglior risultato che noi possiamo immaginare, cioè riportare Anzio non soltanto alla consapevolezza della propria storia, ma anche ai livelli in cui era nel secolo scorso, meta agognata del turismo di qualità non solo di Roma ma anche di mezza Europa.

Ruggero Alcanterini

Gestione cookie