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Anzio, tra bagarre, Biogas e trattori fumata nera per le deleghe degli assessori

Gli assessori di Anzio, restano senza deleghe. Il Sindaco, nel consiglio comunale di oggi non si è pronunciato in merito ed ha mandato avanti la seduta come se nulla fosse. Tra gli assenti l’assessore Pino Ranucci, motivo della crisi di maggioranza ed i consiglieri Millaci e Marigliani. In una sala gremita di cittadini si è assistito all’ultimo atto dell’impianto Biogas di via della Spadellata. Ad aprire il dibattito politico il consigliere dei 5 stelle Maria Teresa Russo, seguita dal consigliere Luca Brignone, applaudito alla fine del suo intervento.Brignone rivolto alla maggioranza ha dichiarato:Sui rifiuti c’è un problema a scala regionale che inizia almeno dall’inizio degli anni 2000, quando la discarica di malagrotta ha raggiunto la saturazione e invece di prevedere altri impianti e il riciclo dei rifiuti abbiamo continuato a conferire lì. Poi sono arrivate le direttive europee, la discarica ha letteralmente terminato lo spazio ed è spuntato fuori il tema della differenziata e dell’impiantistica. Nessuno nel tempo, indipendentemente dal colore politico, si è preoccupato della questione. Oggi si decide di lasciare al mercato e alla contrattazione tra privati e comuni la localizzazione degli impianti. Da noi, o perché il comune era debole o perché era colluso, sono fioccate le richieste. L’autorizzazione data nel 2012 con l’assenso dell’allora assessore che oggi si ripresenta sulla scena della politica locale come se niente fosse è una autorizzazione molto “potente”: costituisce dichiarazione di pubblica utilità, va in deroga al piano regolatore, sostituisce ogni altra autorizzazione. Tornare indietro è estremamente difficile, soprattutto oggi che l’impianto è costruito e il privato potrebbe chiedere il risarcimento. Questo va detto per onestà intellettuale e per non prendere giro le persone. Tuttavia, nel nostro caso specifico c’è una anomalia non trascurabile. La scuola elementare sita a meno di 300 metri, motivo per negare l’autorizzazione all’impianto della green future, la “seconds” biogas, non era presente nel progetto e nella cartografia provinciale e l’allora assessore non si degnò di segnalarla. L’attuale sindaco il giorno del suo insediamento avrebbe dovuto inviare una PEC alla Direzione Regionale Politiche Ambientali e Ciclo dei Rifiuti chiedendo il riesame dell’autorizzazione in quanto quella scuola non fu segnalata. Questa lettera è stata mandata solo il 23 dicembre 2019, a un anno dalla chiusura reale delle attività della commissione speciale comunale sugli impianti. Forse meglio tardi che mai, ma l’impianto è terminato e da quanto abbiamo appreso oggi è entrato in funzione a inizio gennaio.” A chiedere la parola gli associati di Uniti Per l’Ambiente, concessa da Giusy Piccolo a Sergio Franchi, che ha tenuto a precisare che qualcuno dovrà rispondere della realizzazione di un impianto biogas a 300 metri da una scuola. Una cronaca triste di una città delusa che ha visto in questa giornata i suoi abitanti tornare a casa delusi e con le lacrime agli occhi. Dopo l’amarezza degli ambientalisti, la seduta è proseguita con una lite tra Lina Giannino e Giusy Piccolo perché è stato invertito l’ordine del giorno con conseguente abbandono del consiglio da parte di Brignone. La Giannino ha gridato “Serve del potere” alla Piccolo. Per concludere il sindaco ha nominato un nuovo consiglio di amministrazione della Capo D’Anzio che lascia fuori l’attuale amministratore delegato Antonio Bufalari, che ha appreso dalla stampa la notizia.

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