fbpx

Amianto nella GoodYear di Cisterna di Latina: ordinata l’imputazione coatta per il decesso di un lavoratore

Lavoratore GoodYear vittima amianto, il presidente dell’ONA, Bonanni: “chiediamo sia fatta giustizia per le vittime, a loro sostegno ci costituiremo parte civile

Stamane, dinanzi al Gip di Latina, Giorgia Castriota, si è tenuta l’udienza camerale per discutere sull’archiviazione del caso relativo al decesso del Sig. Antonio Trapella, ex lavoratore della GoodYear di Cisterna di Latina, deceduto nel novembre del 2011 per carcinoma squamoso polmonare dopo aver lavorato per ventotto anni (dal 1973 al 2000) in capannoni con copertura di 60.000 mq di eternit, nei quali vi erano diversi macchinari con freni con ferodi in amianto.

Dagli atti processuali è emerso che il decesso sia conseguito all’esposizione lavorativa ad agenti chimici pericolosi (amianto, nerofumo, idrocarburi, ammine aromatiche, talco, silice, solventi, fumi, vapori) caratterizzati da forti tossicità e presenti nello stabilimento, così come accertato nei numerosi procedimenti civili e penali incardinati contro i Direttori dell’azienda statunitense.

Il Gip, evidenziando come dinanzi al Tribunale di Latina sia pendente, in fase dibattimentale, un altro processo contro i vertici della Goodyear, tutti imputati dei reati di omicidio colposo e lesioni colpose aggravati dalla violazione delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro, ha disposto al P.M. di formulare l’imputazione previa identificazione dei responsabili.

Siamo soddisfatti che la richiesta di archiviazione sia stata sconfessata, ora ci aspettiamo che si faccia giustizia per le vittime. La condizione di rischio amianto e di altri cancerogeni presso la Goodyear di Cisterna di Latina rende necessaria l’istituzione della sorveglianza sanitaria, e una maggior attenzione da parte degli organi inquirenti“, dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto e difensore dei famigliari di Trapella.

Gestione cookie