È morto per amianto lavorando all’aeroporto di Napoli ma gli eredi riescono grazie all’avv. Bonanni a far condannare l’INAIL al raddoppio della rendita.
Ha lavorato tanti anni in contatto con polveri sottili e altri veleni all’interno dell’aeroporto di Napoli Capodichino. La lunga esposizione amianto ha determinato così l’insorgenza di un tumore al polmone.
Un danno biologico che in un primo momento è stato riconosciuto come malattia professionale, con il risultato di una rendita INAIL, ma che in un secondo momento grazie all’impegno dell’ONA e dell’avv. Ezio Bonanni ha visto una seconda condanna all’INAIL ma stavolta raddoppiando al rendita.
La storia di un uomo che ha lavorato privo di mascherine protettive, esposto ogni giorno a polveri e fibre
Aldo Clerici ha lavorato per un totale di quasi 40 anni sempre a contatto con veleni. Pur cambiando diversi datori di lavoro ha prestato la sua professionalità rimanendo sempre a contatto con un cocktail mortale. Quale era il suo ruolo? Sui generatori di vapore, quello di scoibentare e ricoibentare l’amianto che avvolgeva le tubature e il generatore, nell’ambito di lavori di appalto che venivano eseguiti dalla ditta dalla quale l’operaio specializzato era alle dipendenze. Non solo. Clerici, incosciente della tossicità delle sostanze che inalava ogni giorno, utilizzava l’amianto nell’impasto con il cemento, e spruzzato sulle pareti e sui pilastri, oppure utilizzato per realizzare l’intonaco. L’operaio utilizzava anche i cartoni o fogli di amianto che ritagliava e sagomava per poi collocarli tra la caldaia e le altre strutture, in modo da evitare che il calore si disperdesse, ovvero, provocasse danni alle opere murarie. L’uomo è stato esposto oltre alle polveri anche alle fibre di amianto.
Per altri 18 anni la vittima è stato un operaio addetto alla produzione di manufatti in cemento amianto, impastando l’eternit friabile con il cemento.
Aldo Clerici addirittura tagliava con il frullino le lastre e i pezzi di asbesto, senza indossare alcuna mascherina protettiva. Un lavoro che avveniva all’interno di strutture prive di aspiratori, tanto da fare disperdere le polveri anche negli altri reparti. Con la tuta da lavoro, contaminata dal veleno, Aldo Clerici, consumava pasti caldi nella mensa della struttura. Quella stessa tuta che indossava l’operaio, ogni sera la portava a casa per farla lavare dalla moglie.
Nel corso degli anni l’uomo, vittima della fibra killer, ha continuato a stare a contatto con i veleni maneggiando vernici, anelli per frizioni, ferodi per freni, guarnizioni, tubature e impianti in amianto.
Una vita insomma quella dell’operaio, messa ogni giorno a dura prova. Quarata lunghi anni esposto a veleni, senza alcuna precauzione che gli hanno distrutto l’esistenza, portando via dagli affetti più cari dopo una lunga agonia.
I servizi dei volontari dell’osservatorio nazionale amianto
“Il mesotelioma della pleura è una neoplasia mortale. Il danno è sempre del 100%. In caso di decesso la rendita INAIL spetta alla vedova. Il lavoratore malato di mesotelioma ha diritto all’immediato pensionamento. Se il danno biologico è inferiore al 16%, ma quantomeno pari al 6%, – spiega l’avvocato Ezio Bonanni – il lavoratore esposto all’asbesto ha diritto ad ottenere il riconoscimento dell’indennizzo del danno biologico (indennizzo Inail in un’unica soluzione). In ogni caso, il lavoratore ha diritto al rilascio della certificazione sulla base dell’art. 13 co. 7 L. 257/92, quindi con accredito maggiorazioni contributive amianto e prepensionamento. Per i lavoratori già in pensione – conclude l’esperto legale – vi è il diritto all’aumento della prestazione pensionistica INPS”.
SERVIZI GRATUITI ASSISTENZA ONA
L’Osservatorio Nazionale Amianto ha istituito un servizio di:
- assistenza medica;
- assistenza legale;
- prepensionamento e risarcimento danni.
L’osservatorio nazionale amianto offre servizi legali e medici gratuiti per le vittime amianto. Per maggiori informazioni contattare il numero verde 800034294, oppure consultare: www.osservatorioamianto.com, www.eziobonanni.com, www.onanotiziarioamianto.it.