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Amianto nel comune di Roma, interviene l’ONA

Amianto nel Comune di Roma: impiegato deceduto a causa della presenza di amianto

Il 14.08.2004 un terribile mesotelioma pleurico ha strappato via dal nostro mondo il sig. C.A.. Un uomo alle dipendenze del Comune di Roma deceduto forse a causa proprio del suo lavoro.

Il protagonista della nostra triste storia è un ex netturbino. Successivamente era stato assunto sempre dal Comune di Roma presso il Centro Elettronico Unificato del Comune di Roma (CEU). È proprio all’interno di questa struttura che è stata accertata la presenza di amianto.

Il sig. C.A. ha lavorato presso il CEU per un periodo abbastanza lungo, con precisione dal 10.04.1970 al 01.09.1994, come in pochi sanno basta una breve esposizione a fibre di amianto per scatenare un meccanismo di distruzione all’interno del proprio organismo.

I familiari della vittima si sono rivolti all’Osservatorio Nazionale Amianto. Associazione onlus continuamente impegnata nella lotto contro l’amianto, per chiedere giustizia ed un risarcimento di circa 2 milioni di euro.

La scelta è ricaduta sull’Ona visto che il Presidente nazionale, l’avv. Ezio Bonanni, è stato colui al quale è venuta l’intuizione di indagare sull’origine del problema.

Le indagini hanno rivelato presenza di amianto nell’edificio

Solo alla luce di alcune indagini è stata appurata la presenza di eternit all’interno dello stabile, con esattezza nei componenti di enormi calcolatori.

Il Presidente Ona ha espresso la suo opinione riguardo questa paradossale situazione, dichiarando quanto segue.

«Non comprendo le ragioni perché il Comune di Roma si ostini a non voler risarcire la vedova e il figlio del Sig. C. A., specialmente dopo che abbiamo trovato le prove che presso il CEU i grandi calcolatori impiantati nella metà degli anni ’70 avevano componenti di amianto.

Per questo motivo sarà il Giudice del lavoro del Tribunale di Roma a pronunciarsi sulla richiesta risarcitoria, tenendo conto che il mesotelioma è provocato solo e soltanto dall’amianto / asbesto e che qualsiasi esposizione è rilevante». La vicenda di oggi ci sottolinea ancora una volta l’esigenza di bonificare i siti contaminati della capitale.

Purtroppo l’edificio della CEU non è l’unico luogo nel quale è stata riscontrata presenza di asbesto, ricordiamo infatti di aver trattato un caso simile qualche tempo fa, quando al centro del ciclone c’era la fabbrica ex Buffetti.

Speriamo che la famiglia del Sig. C.A. riesca ad ottenere giustizia e che soprattutto gli enti competenti dinnanzi a quella che può essere definita una vera e propria strage, trovino una soluzione.

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