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Ambiente

Amianto in Enel: sviluppi nell’udienza odierna

Dirigenti Enel rinviati a giudizio

Ancora sviluppi nella vicenda giudiziaria che vede coinvolta l’Enel S.p.a., con sede a Termini Imerese, dopo la sentenza del 22.03.2018, per cui i familiari dell’ex operaio della fabbrica siciliana, il Sign. S.F., sono stati ammessi come parte civile e autorizzati alla citazione dell’Enel come responsabile civile per il risarcimento dei danni subiti sia dal lavoratore che dai familiari.

Un percorso ancora da terminare, dacché si attende il prossimo 21.06.2018 per una seconda udienza per il rinvio a giudizio dei dirigenti del sito termoelettrico di Termini Imerese, gli imputati Sig.ri Speziale Gaetano e Accurso Giuseppe.

L’ONA a tutela delle vittime dell’amianto in Enel

Stando agli atti giudiziari e ai referti sanitari, e come dimostrato dall’Avv. Ezio Bonanni, sul punto coadiuvato Avv. Pietro Gambino, la vittima, il Sign. S.F., ha contratto mesotelioma in seguito all’esposizione professionale a poveri di fibre di amianto nel periodo lavorativo dal 10.1970 al 12.1983 presso la centrale termoelettrica di Termini Imerese, a causa della violazione delle regole cautelari e della mancata fornitura di strumenti di prevenzione tecnica e protezione individuale.

In sede giudiziaria è emerso che l’operaio, durante lo svolgimento delle ordinarie mansioni lavorative, era stato esposto a polveri e fibre di amianto in assenza di strumenti di prevenzione tecnica e protezione individuale. Per tali ragioni, dunque, sussistono i presupposti per chiedere il risarcimento del danno e per avere giustizia.

Opporsi al risarcimento nonostante il riconoscimento INAIL

“L’INAIL aveva riconosciuto l’origine professionale della malattia, però rifiuta di risarcire tutti i danni. La vedova e gli orfani della vittima di amianto, costituiti parte civile agiscono per ottenere il risarcimento dei danni, secondo gli artt. 4, 19, 21, D.P.R. 19 marzo 1956, n. 303 e l’art. 2087 c.c.. E comunque agiremo anche in sede civile. Non lasceremo nulla di intentato.” dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, legale della famiglia della vittima e Presidente dell’ONA.

Insiste ancora Calogero Vicario, coordinatore Ona Sicilia: “Spero che al più presto si dia corso a dare applicazione della “Legge Gianni” n.10/2014.”

Continua l’attività di assistenza dell’ONA in tutto il territorio italiano per i lavoratori esposti all’amianto attraverso il Dipartimento di Ricerca e Cura di Mesotelioma.

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