(Adnkronos) – “Programmi di ricerca come Parco Italia sono meritevoli di attenzione e vanno sostenuti proprio per la loro capacità innovativa e allo stesso tempo tradizionale, perché non c’è nulla di più moderno e allo stesso tempo legato alle tradizioni, alla vita sulla terra dell’uomo, di un progetto che cerca di mettere in stretta connessione la realtà urbana creata dall’uomo con il patrimonio naturalistico”. Lo ha dichiarato il sottosegretario al Masaf Patrizio La Pietra, intervenuto a Roma, presso la sede di Confagricoltura, alla presentazione del progetto Parco Italia. “La simbiosi tra uomo e natura", prosegue La Pietra, "ha permesso il perdurare della nostra specie su questo pianeta ed è dovere delle istituzioni pubbliche e private incentivare questo rapporto, rendendolo più vincolante e benefico possibile. In tal senso il lavoro degli agricoltori risulta fondamentale per assicurare la tutela del territorio. Se si vuole intraprendere un’azione di effettivo contrasto ai cambiamenti climatici e agli effetti dirompenti che determinano sull’ambiente, non si può prescindere da un forte rilancio dell'attività agricola nel suo complesso, perché senza il contributo dell'uomo non possiamo gestire in modo corretto la biodiversità e l'ambiente". "E’ del tutto evidente che con un'agricoltura più diffusa, i problemi conseguenti alle alluvioni sarebbero più gestibili e meno impattanti per il territorio", evidenzia il sottosegretario. "Per queste ragioni dobbiamo iniziare a riflettere sul ruolo pubblico e privato nella silvicoltura e nel contempo bisogna rilanciare un piano forestale, così da poter raggiungere gli obiettivi che anche l'Europa si è prefissata. I problemi di biodiversità e cambiamento climatico sono sotto gli occhi di tutti e in quest’ottica va letta l’iniziativa condivisa con il ministro Lollobrigida di dotarci di una legge quadro in materia di florovivaismo, che a breve verrà discussa in Parlamento e che finalmente doterà il settore degli strumenti legislativi utili a rafforzare e regolare l’attività del comparto". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)