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Alla ricerca del fair play della ricerca

E così la ricerca, quella spaziale considerata eccellenza italiana nel mondo è tornata di attualità, agli onori della cronaca, per la improvvisa giubilazione del Presidente dell’ASI, Roberto Battiston. Non c’è che dire, staremo a vedere quali siano stati i motivi dell’improvvisa decisione del Ministro Bussetti, ma approfittiamo per ribadire il concetto che il fair play non si limita al “terzo tempo” ma, per quanto ci riguarda, dovrebbe interferire positivamente in tutte le variabili del nostro convivere sociale e di sistema. Certo, quello che è istituzionale deve pur fare i conti con logiche e meccanismi che lo regolano, sino purtroppo al limite dell’inerzia, dato il basso livello delle risorse disponibili e che rappresenta il dato frenante di un settore, che sicuramente vedrebbe il genio italiano diversamente premiato e premiante. E allora? Allora entrano in campo l’intrapresa privata in sinergia e combinazione con altre entità non casuali, ma fisiologicamente concorsuali com’è il nostro Comitato Nazionale Italiano Fair Play che, in occasione del FAIR PLAY DAY e del lancio del messaggio “pop” PUT THE BALL AND…RUN! di Fabio Frizzi e Steven B, ha dato grande evidenza a tre interventi strategici, come quello del Direttore Generale per la Prevenzione del Ministero della Salute, Claudio D’Amario, proprio sulla chiamata dello sport in aiuto della salute, del Presidente di APSP, Maurizio Pimpinella, sulla rivoluzione del digitale sempre a sostegno dello sviluppo dello sport e della qualità della vita, quindi non ultimo in ordine d’importanza quello del prof. Heber Verri, i rappresentanza di PhD TT , impresa privata di eccellenza che – in collaborazione con il pubblico, con la Pairstech Capital Management e CSMT di Brescia – si è impegnata a formare una squadra dove ogni soggetto coinvolto possiede le competenze necessarie per raggiungere l’obiettivo prefisso: portare un nuovo impulso per valorizzare la ricerca favorendo il trasferimento tecnologico. In particolare, vale la pena di ricordare che si sta trattando tra gli altri un argomento di straordinaria importanza e cioè quello di anticipare la grave problematica derivante dall’alzheimer, un vero e proprio mostro che si aggira tra di noi e minaccia di distruggere radicalmente la qualità della vita di interi nuclei familiari e più in generale della collettività , che rischia di arrivare impreparata agli eventi. Ecco, dunque, che il ruolo di una Associazione considerata benemerita dal Comitato Olimpico si rivela come una opportunità di sviluppo, di apertura, un tramite strategico con la società civile per promuovere consapevolezza e condivisione, partecipazione attiva ad importanti iniziative , che rischiano di rimanere separate, relegate in un fittizio empireo, distante per l’immaginario collettivo, che diversamente può e deve capire e compartecipare. Tutto questo e tanto altro ancora può significare dare un senso compiuto e pratico all’etica, alle buone prassi, al valore in questo caso di chi con fair play promuove la ricerca.

Ruggero Alcanterini

Direttore responsabile de L’Eco del Litorale

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