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ALLA FRANCIA LE PINNE E ALL’ITALIA LE ALI. L’EUROPA DICA BASTA AI TAGLI !

Dallo schiaffo USA per i sottomarini francesi, all’autocastrazione dell’Europa per gli aerei di Alitalia, tutto si riduce in soldoni, ma ne va dell’autorevolezza e della credibilità di due Paesi fondamentali per l’equilibrio di un mondo cinico, che si contorce e tenta di orientarsi in chiave anglosassone, di creare un asse egemonico da contrapporre allo tsunami asiatico, portandosi a rimorchio una Europa comunitaria senza attributi. Insomma un ribaltone esemplificativo, chiarificatore a favore di chi ha voluto la Brexit, che sembrava amore e invece era un calesse… Oggi, mentre con Draghi assumiamo la leadership tra chi vuole salvare il clima, lasciamo che la RAI faccia un mesto coccodrillo sulla dipartita di un brand nato nel 1947, di una bandiera senza possibili alternative, come quella della nostra Alitalia, che non ha un prezzo e men che meno l’equivalente degli undici miliardi di disavanzi, storicamente accumulati per responsabilità, che peraltro nessun “giudice” si preoccupa di accertare. Mettere oggi addirittura il simbolo della rinascenza italica, il marchio, sul mercato, mentre i francesi ritirano gli ambasciatori dall’America e dall’Australia per lesa immagine sull’affaire dei sottomarini, sembra davvero il massimo e il mio pensiero corre a chi, come Enrico Mattei e Giulio Onesti, ebbe il coraggio di salvare l’ENI e il CONI, di cui Comitato di Liberazione e Partiti costituenti pensavano di doversi liberare, affidandoli a commissari liquidatori. Come penso da sempre, non basta avere l’incarico, ma bisogna avere il coraggio e la capacità di governare, sempre.
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