Luci e ombre del mondo dello spettacolo, ma anche tanta ironia (a volte tragica) alla quindicesima edizione del PisaBook Festival, il salone nazionale dell’editoria indipendente in programma da venerdì 10 a domenica 12 novembre al Palazzo dei Congressi. Fra gli oltre 200 eventi e presentazioni in programma c’è stato spazio anche per la leggerezza e per un curioso excursus nella storia dello spettacolo e del costume. Tra gli Autori presenti, entrambi per conto della Viola Editrice, lo sceneggiatore e scrittore Marco Tullio Barboni e il compositore e direttore d’orchestra Franco Micalizzi.
Marco Tullio Barboni appartiene ad una illustre famiglia che ha segnato tratti importanti del cinema italiano d’Autore. Lo zio Leonida è stato un magistrale direttore della fotografia, amatissimo da Anna Magnani; il padre Enzo, prima operatore alla macchina poi direttore della fotografia ed infine regista con lo pseudonimo di E.B. Clucher, ha legato gran parte della sua fama a film interpretati da Bud Spencer e Terence Hill e all’indimenticabile filone dei fagioli western. Frequentatore di set fin da bambino, è stato lui stesso regista e sceneggiatore, ed ha proseguito la carriera familiare con caparbietà e notevole talento. Uomo di profonda cultura e variegati interessi, vede però il suo prossimo futuro come scrittore ed autore di futuri, nuovi testi teatrali, da tradurre anche in lingua inglese e magari da esportare in America. A Pisa Barboni è arrivato sabato 11 come successivo step rispetto al lancio ufficiale italiano del suo secondo libro “A spasso con il mago. Merlino e io”, che ha avuto il battesimo letterario alla Casa del Cinema di Roma in questo stesso mese. “A spasso con il mago. Merlino ed io”, in sintesi, racconta il magico ritrovarsi tra l’autore e l’anima di Merlino, l’ amatissimo cane trasferitosi nel sempre e nell’ovunque. Come si legge nell’elegante sito destinato a raccogliere tutte le future notizie sugli eventi legati alla diffusione e alla vendita di quest’opera, i due protagonisti si ritrovano nella sola dimensione che può ospitare questo genere di incontri: quella del sogno. E nel sogno, campo per definizione delle infinite possibilità, ripercorrono ancora una volta il “cammino” della passeggiata serale che per tanti anni si sono concessi. Un libro di sentimenti, di profonde emozioni, ma anche di misteriose percezioni, che permettono di guardare oltre le maschere e di interpretare significati nascosti della vita. E di cio’ che sta al di là, e non conosciamo, ma possiamo solo immaginare, e sperare che esista. Per i nostalgici e gli amanti del vintage, sabato 11 novembre ha significato anche un viaggio a ritroso negli ultimi cinquant’anni di storia fotografati nelle canzoni più rappresentative con “Le chiamavano colonne sonore – Golden 70s, (Viola editrice)”, il libro di Franco Micalizzi. Franco Micalizzi, autore di tante colonne sonore di successo a partire dagli anni ’70 (Lo chiamavano Trinità – L’ultima neve di Primavera – Lupin III – Roma a mano armata – Napoli violenta – Italia a mano armata ecc…), stimato anche da un regista del calibro di Quentin Tarantino che ha utilizzato i suoi temi in vari film da lui diretti come “Grindhouse A prova di Morte ” e “Django Unchained”, sta attraversando un periodo di rinnovata, grande creatività. Ha partorito da poco un nuovo, fantastico lavoro musicale (SIRENE) , a distanza di un anno dall’uscita dell’album precedente, “L’Isola dei Fiori” e ha da poco dato alle stampe anche quest’opera autobiografica presentata a Pisa dopo il lancio ufficiale avvenuto nell’Urbe poso tempo fa. Si tratta di un’opera che racconta oltre cinquant’anni del Re della Pulp Music, che lo ha visto protagonista dalle tournée con i grandi del momento in voga negli anni Sessanta, alle grandi colonne sonore di film diventati dei Cult nel panorama cinematografico internazionale.
“Le chiamavano Colonne Sonore – Golden 70’s” non risparmia neanche il Franco Micalizzi “uomo” oltre che musicista, e spazia dai momenti più intimi legati alla sua famiglia, a quelli più goliardici; dagli incontri con i grandi del mondo della musica a quelli del mondo dello spettacolo. Innovatore, eclettico, vivace, fuori dai canoni, un poeta musicale; un Artista a tutto tondo che si esprime con le note musicali, con le parole, con i modi raffinati degni di un animo sensibile che riesce a trasmettere le sue sensazioni sul pentagramma come tra le righe di questa opera.
Per chi vuole saperne di piu’ su questi gioielli letterari presentati a Pisa, puo’ consultare il sito della Viola Editrice all’indirizzo www.violaeditrice.it.
Lisa Bernardini