Sarà perché sto invecchiando o perché ad un certo punto della propria vita il passato sembra sempre migliore del presente, ma se ripenso alla Lavinio di trenta anni fa, provo uno strano senso di nostalgia.
Abbandonata la grande e già allora invivibile capitale, ci trovammo catapultati in una realtà quotidiana fatta di silenzi notturni, passeggiate all’aria aperta, giornate trascorse al mare con le mie piccole pesti. Lo Zodiaco, quartiere allora in costruzione, rappresentò per la mia famiglia un sogno che si realizzava: la possibilità di acquistare un appartamento senza doversi più preoccupare della scadenza di contratti di affitto eccessivamente onerosi. Il progetto era accattivante: un parco sotto casa, dove i bambini avrebbero potuto giocare, dei campi sportivi, un piccolo centro commerciale e la promessa da parte dell’allora società costruttrice di realizzare degli edifici la cui probabile destinazione sarebbe stata quella di ospitare una scuola materna (quest’ultima cosa rappresentava probabilmente il classico specchietto delle allodole!). Tutto questo accadeva nel lontano 1986 ma il sogno durò poco……. presto iniziarono i problemi e lentamente quello che doveva essere quasi un quartiere modello cominciò a trasformarsi in ciò che oggi è sotto gli occhi di tutti. Nel 1991 paventando il degrado che inevitabilmente negli anni è arrivato, decidemmo, come altri, di vendere la casa che tanto ci era piaciuta. Lasciammo il quartiere e con esso le care persone che nel frattempo avevamo conosciuto. Oggi, a distanza di anni, mi domando se la scelta di allora sia stata saggia: è facile scappare al presentarsi delle prime difficoltà.
Rimanere, resistere e lottare per far si che le nostre case, i nostri parchi e le nostre strade siano sempre accoglienti e sicure, questo si che è saggio! Il degrado avanza perché noi gli concediamo spazio. E il degrado è visibile a chi viene per villeggiare non solo a Lavinio, ma anche a coloro che hanno come meta turistica la meno trascurata Anzio. Non bisogna più permettere che i problemi presenti nel quartiere lo facciano sprofondare in una voragine d’inciviltà ed invivibilità! E coloro che non vi abitano più o vi hanno mai abitato non dovrebbero sentirsi meno interessati al problema perché lo Zodiaco, le sue strade, i suoi abitanti, nostri concittadini, meritano la stessa attenzione che noi pretendiamo per le nostre ville, villette e strade private.