I numeri dei morti di amianto in Sicilia sono in continuo aumento e la soluzione per fermare la strage sembrerebbe l’apertura di uno Sportello Amianto nel Comune di Priolo Gargallo. È l’iniziativa assunta dal Comune di Priolo Gargallo in sinergia con l’Osservatorio Nazionale Amianto, presieduto dall’Avv. Ezio Bonanni. L’ONA ha dato vita a decine e decine di sportelli amianto in tutto il territorio nazionale, forte di un impegno che dura ormai da circa 20 anni, convogliato nel 2008 nella costituzione dell’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA Onlus.
Lo sportello nazionale amianto dell’ONA Onlus dell’area ad elevato rischio industriale (Priolo, Melilli, Augusta, Siracusa, Floridia e Solarino) ha sede presso il Comune di Priolo Gargallo. Lo sportello nazionale amianto di ONA Onlus – sede di Priolo Gargallo agirà in piena sinergia con la sede nazionale e assicurerà i seguenti servizi gratuiti:
- assistenza tecnica per le bonifiche dei materiali di amianto
- assistenza medica per la prevenzione, terapia e cura
- assistenza legale per rendite, prepensionamenti e risarcimenti
«I cittadini potranno rivolgersi fisicamente presso il Comune di Priolo Gargallo ai numerosi volontari dell’ONA che ivi saranno presenti, e per quanto riguarda l’assistenza medica gratuita direttamente al Dott. On.le Pippo Gianni, che mantiene anche la sua veste di medico con specializzazione medico-legale e medico internista, oltre che direttamente impegnato nella cura del bene pubblico attraverso la carica di Sindaco, alla quale è stato chiamato con voto plebiscitario superiore al 60% dei consensi. Fondamentale i controlli sanitari al fine di ottenere la diagnosi precoce delle patologie asbesto correlate, e quindi l’intervento tempestivo, oltre alla tutela legale» – dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
Il Dott. On.le Pippo Gianni, sindaco di Priolo Gargallo e componente del comitato tecnico scientifico nazionale ONA Onlus, dichiara:
«Sono fiero di poter continuare ad essere un medico al servizio dei miei concittadini, oltre che tutore del bene pubblico e della salute pubblica, che difenderò a spada tratta così come ho sempre fatto. Mi definisco a ragione il primo sindaco ambientalista con l’Osservatorio Nazionale Amianto trasformeremo l’isola nella prima regione italiana deamiantizzata e fermeremo la strage della fibra killer».
«È necessario fermare questa strage. Sarò disponibile notte e giorno con i volontari dell’ONA per farmi promotore della necessità non solo della bonifica, ma anche della prevenzione, terapia e cura delle patologie asbesto correlate. Ringrazio l’On.le Pippo Gianni, il quale come sindaco ambientalista e tutore della salute e già parlamentare nazionale sono ormai quasi 10 anni che ha preso a cuore la battaglia dell’ONA. Lo sportello nazionale amianto dell’ONA Onlus verrà articolato in tutta la Sicilia, comune per comune, e assicurerà un servizio gratuito a tutta la collettività» – dichiara Calogero Vicario, coordinatore regionale ONA Sicilia.
Focus sulla strage di amianto in Sicilia:
Sono 1361 i casi di mesotelioma registrati in Sicilia dal 1998 al 2015. Di questi, 1049 sono casi certi, 61 sono mesotelioma probabili e 232 mesotelioma possibili.
Il picco, si è registrato nel 2010-2011, con 98 e 97 casi, Nel periodo 1998-2014 la provincia che ha avuto maggiori insorgenze di mesotelioma – come rileva il Registro siciliano dei mesoteliomi dell’assessorato alla salute, che sta terminando di definire il dato relativo al 2015 – è stata quella di Palermo, con 364 casi, seguita da Catania e Siracusa, con 247 e 201 casi. Sono alcuni dei dati diffusi durante un’iniziativa organizzata dalla Cgil.
“Il 60 per cento delle morti per asbestosi a Palermo sono legate all’esposizione all’amianto da parte di operai del Cantiere Navale di Palermo – dichiara Domenico Mirabile, responsabile Cgil medici Palermo – Per quanto riguarda la prevenzione, ancora si fa poco. La legge 10 obbligava i comuni a dotarsi di piani comunali sull’amianto. Su 82 comuni del palermitano, solo 20 hanno approvato i piani”.
Cantieri Navali: a Palermo sono già nove i processi, sette celebrati e due in dirittura di arrivo, istruiti in meno di 10 anni per un totale di 145 morti presso lo stabilimento di Fincantieri. Quasi 400 le parti offese e solo 3 imputati: gli ex direttori dello stabilimento di Fincantieri. Sono i numeri della strage silenziosa avvenuta tra i bacini di carenaggio del cantiere, dove i lavoratori lavoravano senza le più elementari misure di sicurezza, come le mascherine, per evitare l’inalazione delle fibre di amianto.
Nel 1992 l’azienda ammise che c’erano stati 1.750 lavoratori esposti per oltre dieci anni al rischio amianto. Una strage che continua. “L’ondata dei decessi, nella peggiore delle ipotesi, sappiamo che può ancora aumentare, dal momento che la malattia si può manifestare fino a 30-35 anni dopo – dice il legale di parte civile della Cgil, Fabio Lanfranca, che assiste quasi tutte le famiglie delle vittime di amianto alla Fincantieri -. Complessivamente i morti per amianto alla Fincantieri sono oltre 300 ma più della metà dei casi sono caduti in prescrizione e non potranno avere giustizia”.
Per conoscere ulteriori informazioni sul mesotelioma e le altre patologie asbesto correlate, è possibile consultare anche l’ONA Notiziario Amianto.