Per amare il proprio paese crediamo che conoscere la propria storia sia indispensabile. La redazione de L’Eco del Litorale zona di Ardea, dove il nostro referente vive, con questa pubblicazione intende avvicinare i cittadini al proprio territorio.
I Monumenti
Il Tempio dell’Acropoli, per la sua posizione eminente e le sue dimensioni gigantesche (mt. 33,40 x 21,70) è stato considerato da alcuni archeologi come quello dedicato a Giunone Regina. Le numerose terrecotte architettoniche che decoravano il tempio, attestano la vita ininterrotta del santuario per oltre 600 anni a partire dal VI secolo a.c. L’altro tempio dell’Acropoli, costruito in età ellenistica, si trova nell’area dove attualmente c’è la chiesa di S. Pietro.
Il Tempio della Civitavecchia, la Basilica ed il Foro Ardeatino
Nella Civitavecchia (in località Casalinaccio) si conservano i resti di un altro tempio del VI
secolo a.c., in connessione con una basilica del I secolo a.c.. gli scavi del tempio, avvenuti negli anni trenta, riportarono alla luce il podio del santuario (alto mt. 1,80) costituito da tre filari di blocchi di tufo mondanati poggianti direttamente sulla roccia. La basilica, una delle più antiche in Italia, venne costruita intorno al 100 a.c. per accogliere la gran massa di gente che si recava al tempio.
Area Sacra del Colle della Noce
L’individuazione dell’area sacra del Colle della noce, non è stata una scoperta casuale, ma il risultato di studi e ricerche sistematiche per redigere la carta archeologica di Ardea. L’arco di vita del tempio va dal
VI alla prima metà del I sec.a.C.; era diviso in otto parti: il pronao o parte anteriore (pars antica) con otto colonne su due file; la parte posteriore (pars postica), formata da una cella centrale e due laterali,
sembra fosse destinata ad accogliere i simulacri delle divinità.
Costruito con mattoni, aveva un’intelaiatura a legno e delle colonne lignee per sorreggere le coperture a debole pendenza con gronde assai sporgenti; era riccamente ornato con lastre di terracotta a colori vivaci (generalmente tre: rosso, nero e bianco avorio) e con elementi decorativi che evidenziano la stessa matrice d’origine dei materiali fittili negli altri due templi ardeatini. Sotto il piano di calpestio
del tempio, al centro del perimetro, sono emerse delle tracce di fori di pali e canalette di scolo per l’acqua, appartenenti a fondi di due capanne dell’età del ferro. Una delle capanne, sorgeva sul punto più
elevato, esattamente al centro della collinetta del Colle della noce, con l’ingresso rivolto ad est. Il santuario presenta lo stesso orientamento delle due capanne e queste, ne costituiscono l’asse geometrico, essendo poste esattamente al centro dell’edificio. Si sono rinvenute, infine, numerose tracce attribuibili ad almeno altre quattro capanne.
La vita del tempio è testimoniata dallo studio dei reperti ritrovati all’interno dei cavi di fondazione ed in un ambiente ipogeo affiancato allo stesso: deposito di materiale decorativo e fittile in disuso. I ritrovamenti hanno permesso così l’individuazione dei secoli di vita del tempio, ma non quella cronologica dei vari rifacimentied ampliamenti.