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ANGELI, ORCHI E DEMONI

24 agosto 2019
-Quella di oggi è una giornata particolare, quella dello sgomento e del sentimento, del pianto e del rimpianto, della costatazione e della riflessione, perché a fronte di catastrofi come il terremoto di tre anni fa ad Amatrice o dell’incenerimento in atto dell’Amazzonia, la preview del G7 in Francia, annunciata opportunità per affrontare un tema vitale come quello climatico, viene puntualmente sporcata da querelle pelose come quella dei dazi contrapposti tra USA e Cina, piuttosto che dai Black Block, professionisti della contestazione violenta. Ecco, varrebbe la pena di capire che, se l’Italia partecipa al quarantacinquesimo appuntamento dei “grandi” in Biarritz, non è soltanto per gentile concessione, ma perché è contitolare di una responsabilità planetaria, non soltanto morale, che dovrebbe far riflettere. Con tutto quello che abbiamo di fronte e alle spalle, ci permettiamo di sofisticare su questioni a mio vedere marginali, con Governo in crisi ed elezioni incombenti, mentre la casa brucia. Ma siamo davvero convinti che la iperburocrazia, con cui bradipizziamo l’Italia da decenni, sia il modo migliore per ricostruirla, per renderla più sicura e affidabile per i cittadini? Il sospetto – ahimè fondato sui fatti – è che orchi e demoni si nascondano dietro le ali degli angeli campioni del soccorso e che, passato il momento della solidarietà emotiva, vengano gabbati anche i santi. E allora? Allora domandatevi il come mai di questa dislessia politica, amministrativa, istituzionale. Il perché si nutra un interesse sempre relativo alla prevenzione ed agli investimenti, piuttosto che a provvedimenti demagogici mirati al consenso, ma effimeri, mentre sta nella qualità, nel coraggio e nella onestà del governare il vero interesse della collettività. Se vogliamo limitarci all’Italia sismica, oggi possiamo fare uno storico riepilogo esemplificativo, di un surreale fossile delle macerie, dall’Irpinia, al Belice, all’Aquila, ad Amatrice, in Emilia e ad Ischia, salvo la parentesi virtuosa del Friuli, per capire di che pasta siamo impastati.
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