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VINITALY 2023: UN OTTIMO SUCCESSO DOPO ANNI BUI, BOOM DI STRANIERI

Si è chiuso mercoledì 5 aprile il Vinitaly 2023 la più importante fiera italiana dedicata al mondo del vino. Un ritorno alla normalità dopo anni bui causa pandemia. Ottimo l’afflusso di pubblico tra la soddisfazione di tanti produttori che hanno esposto e presentato le nuove annate del vino.

I numeri parlano chiaro: 93000 presenze complessive di cui oltre 29000 quelle straniere (+20% circa), numeri che fanno ben sperare per il futuro del vino italiano nel mondo.

Se negli anni precedenti si è sentita la mancanza dei buyer internazionali più importanti, su tutti quelli provenienti da Stati Uniti e Cina, quest’anno l’inversione di tendenza è stata netta con numeri in crescita a due cifre sia per il mondo USA (+45%) che per il mondo Asia (addirittura +116%).

Un buyer su tre proviene dall’Estero ed è in contro tendenza rispetto alle precedenti edizioni che hanno sempre visto il Prowein preferito rispetto alla nostra fiera.

Se i numeri di presenze visitatori hanno soddisfatto le attese lo stesso non si può dire però per gli espositori con alcune Regioni che non hanno creduto evidentemente nel Salone del Vino veronese.

Tra i vari padiglioni quello della Toscana ma soprattutto del Piemonte sembravano i più scarni tra le grandi Regioni del Vino con assenze anche importanti tra i nomi più famosi. Come sempre tra i più belli e voluminosi gli stand della Regione Veneto e Abruzzo.

“Il Vinitaly è una bellissimo Salone” dice una produttrice delle Marche “ma come organizzazione e come qualità quello della Germania continua ad essere il migliore”.

“Noi siamo molto soddisfatti perché abbiamo avuto tutte le giornate piene grazie al lavoro fatto in precedenza. Ci siamo organizzati prendendo appuntamenti ogni giorno ma se tu credi di andare al Vinitaly e attendere che arrivino da te visitatori o importatori senza averli cercati in precedenza e senza aver preparato bene la manifestazione si commette un grosso errore” chiosa l’imprenditrice marchigiana.

Il mercato del vino viene peraltro da un anno e mezzo molto travagliato per il continuo aumento a doppia cifra di tutte le materie prima ma che sembra finalmente trovare una contro tendenza importante nel 2023.

“La problematica delle materie prime ci ha assalito per tutto lo scorso anno. Abbiamo avuto la possibilità di spostare alcuni ordini ma questo ha fatto si che ci sia stato uno scivolamento del consumo del vino.” dice Marco Pignotti enologo della Cantina dei Colli Ripani “per ciò che riguarda la GDO c’è stata sicuramente una frenata ma compensata con il settore Horeca finalmente ripartito”.  I numeri dei visitatori al Vinitaly asiatici hanno nuovamente portato l’attenzione al mercato cinese: “E’ un mercato che deve ancora subire il rimbalzo che abbiamo avuto noi la scorsa stagione. Parlando proprio con il mio importatore loro sono circa sei mesi indietro rispetto a noi per colpa delle politiche zero covid e quindi probabilmente per loro questo sarà l’anno del rimbalzo positivo.”

La prospettiva per il mercato cinese non può a questo punto che crescere per il vino made in Italy dove ancora il lavoro da fare è tanto: “C’è molta aspettativa per quei mercati e ci sono molte aspettative anche da parte loro per i vini rossi ma stanno anche approcciando con interesse ai vini bianchi e sarebbe una piacevole novità”.

Novità molto positiva dato che il mercato cinese è prevalentemente legato alle etichette dei vini rossi notoriamente patria dei francesi che nel corso degli anni hanno avuto l’indiscussa capacità di influenzare il mercato.

Le previsioni per il 2023 restano comunque incerte dovuto anche ad un’inflazione oltre il 10% ed all’aumento dei costi per le famiglie di tutti i beni di prima necessità.

“La previsione per il 2023 è difficile ma noi ce la metteremo tutta” ci dice fiducioso un produttore del Chianti, con la speranza che il vino italiano possa diventare non solo al primo posto per il numero di bottiglie vendute ma anche per prezzo medio ahinoi ancora molto distante dai colleghi d’oltralpe.

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