San Lorenzo, cosa sta accadendo con la particella 26 con l’area verde diventata un parcheggio

La vicenda della particella 26 di San Lorenzo, un piccolo angolo di verde tra via dei Sabelli e via dei Volsci, sembra non finire mai. E ora, a questa lunga e tormentata storia, si aggiunge un nuovo, preoccupante capitolo. Questo pezzetto di terra, situato a due passi dal cimitero monumentale del Verano, è stato oggetto di un’ennesima trasformazione che ha sollevato più di qualche polemica.
Secondo la consigliera municipale Barbara Auleta (AVS), infatti, l’area è stata recintata, abbattuti degli alberi, steso asfalto e addirittura creato un parcheggio privato per un bed&breakfast che sta nascendo proprio lì. La domanda che sorge spontanea è: come è stato possibile?
Questa storia affonda le sue radici già nel 2015, quando fu installato un cancello che impediva l’accesso da via dei Galli, nella zona conosciuta come particella 50. Questa strada, che conduceva verso la particella 26, di proprietà pubblica, è stata sempre considerata un’area destinata alla collettività. Nel 2018, dopo un sopralluogo, l’area venne ufficialmente consegnata al patrimonio del II municipio, con la promessa di utilizzarla per scopi pubblici, come orti didattici o spazi verdi fruibili dai cittadini.
Un’area verde dimenticata
Ma le cose non sono andate come previsto. Da allora, l’area è rimasta chiusa al pubblico, costringendo i cittadini a guardare da lontano un giardino che, almeno sulla carta, sarebbe dovuto essere loro. A distanza di sette anni, la situazione è cambiata poco.
La particella è rimasta inaccessibile, divisa da due cancelli e da un muro che, come denuncia la consigliera, è stato costruito senza le dovute autorizzazioni. Il progetto di realizzare un orto didattico sembra essere stato messo nel dimenticatoio, sostituito da un parcheggio abusivo e un accesso privato per un’attività commerciale.
“Sono anni che cerchiamo di rendere fruibile quest’area per i cittadini – racconta Barbara Auleta – eppure ogni tentativo è stato ostacolato da una serie di ostacoli burocratici e legali. C’è un contenzioso in corso con un privato che reclama il diritto di usucapire la zona, ma finché non ci sarà una sentenza, l’accesso dovrebbe essere libero per tutti”.
Ma non è così: mentre la battaglia legale prosegue, ciò che appare agli occhi di chi vive il quartiere è una zona verde privata, trasformata in un parcheggio per un bed&breakfast recentemente ristrutturato.
Il caso dei B&B e delle aree pubbliche
La denuncia di Barbara Auleta è netta: gli alberi sono stati abbattuti, il terreno asfaltato, e alcuni lampioni e tavolini sono stati posizionati per rendere l’area funzionale a un uso privatistico. Questo è accaduto grazie a un intervento di ristrutturazione che ha usufruito del bonus 110% per rinnovare un vecchio manufatto e trasformarlo in una struttura ricettiva.

Un bed&breakfast che oggi appare su tutti i principali portali di prenotazione turistica. La nuova attività, in effetti, ha bisogno di un parcheggio privato, e questo è stato ricavato proprio su un terreno pubblico.
“Per la città, forse, può sembrare una questione di poca rilevanza – prosegue Auleta – ma stiamo parlando di un’area verde pubblica, destinata alla cittadinanza. Che questa venga trasformata in un parcheggio privato per un’attività commerciale è davvero troppo”. La situazione, insomma, sembra essere diventata un simbolo di un fenomeno più ampio: l’uso privato di spazi pubblici in nome del profitto, spesso a scapito della comunità locale.
Un altro caso di come la gestione delle aree verdi e degli spazi pubblici in città sia diventata un tema caldo, soprattutto in quartieri densamente abitati come San Lorenzo. La domanda è: cosa accadrà alla particella 26? Riuscirà la comunità a riprendersi uno spazio che le spetta di diritto, o continuerà a essere espropriata di quel piccolo angolo di verde?
La battaglia per questo pezzo di terra potrebbe essere lunga, ma l’importante è non smettere di chiedere che venga rispettato il diritto dei cittadini ad avere accesso a spazi pubblici. La vicenda della particella 26, come molte altre, è un segnale di quanto sia cruciale la trasparenza nelle scelte urbanistiche.