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Roma, “Mastroianni”: una mostra all’Ara Pacis per uno dei volti più amati del nostro cinema

“Una vita tra parentesi”, così Marcello Mastroianni amava definire la sua vita. Le parentesi tra un set e l’altro, tra un palcoscenico e l’altro, lungo una carriera fatta di un’infinità di film, di spettacoli, di personaggi. I fili intrecciati di quella vita e di quel cammino artistico sono ora ripercorsi dalla mostra Marcello Mastroianni, curata da Gian Luca Farinelli, che rimane, in occasione della Festa del Cinema, al Museo dell’Ara Pacis a Roma dal 26 ottobre 2018 al 17 febbraio 2019.

Si parte dagli esordi con Riccardo Freda nel 1948, dalla collaborazione con Federico Fellini, di cui diventò un vero e proprio alter ego, per illustrare più di cento film girati tra gli anni Quaranta e la fine dei Novanta, i molti riconoscimenti internazionali: tre candidature all’Oscar come Miglior Attore, due Golden Globe, otto David di Donatello, due premi per la migliore interpretazione maschile al Festival di Cannes e due Coppa Volpi al Festival di Venezia.

Il percorso che segue la mostra parte da un tratto distintivo della personalità di Mastroianni: quell’umiltà che gli faceva amare gli altri attori; guarda alle origini popolari della famiglia e all’infanzia in Ciociaria (cosa che lo accomuna a due altri giganti: Vittorio De Sica e Nino Manfredi). Mastroianni entrerà a Cinecittà grazie a un preziosissimo pass avuto da alcuni parenti che lì gestivano una trattoria, ma anche il teatro irrompe nella sua vita quando viene scoperto nel C.U.T., il Centro Universitario Teatrale, dove recitava pur non essendo iscritto all’università.

Nel decennio che segue continua la carriera cinematografica con Luciano Emmer, Mario Monicelli, Mario Camerini, Dino Risi, Luigi Comencini, Carlo Lizzani, Giuseppe De Santis, ma sarà Alessandro Blasetti a inventarsi le potenzialità della coppia con Sophia Loren. Una sezione è dedicata al rapporto fondamentale con Federico Fellini, da La dolce vita a La città delle donne, passando per 8 e ½, film in cui i due si nascondono uno dietro l’altro, fino a quel Mastorna che non vedrà mai la luce. Si passa poi alla carriera all’estero (quando si definiva un “turista di lusso”) per arrivare all’ultima tournée teatrale, Le ultime lune, al film di Manoel de Oliveira Viaggio all’inizio del mondo, uscito postumo, a Mi ricordo, sì, io mi ricordo, il film testamento girato dalla sua compagna Anna Maria Tatò.

Cinema e teatro, le due anime di una delle icone più note ed amate del nostro cinema, sono raccontate grazie ai materiali conservati dalla Cineteca di Bologna, dallo stesso Mastroianni e da numerosi altri archivi (da quello dell’Istituto Luce a quello della Rai). Esposti i suoi ritratti più belli, i cimeli e le tracce dei suoi film e dei suoi spettacoli, scritti, testimonianze, recensioni, oltre a un raro apparato fotografico che ritrae l’attore come non siamo abituati a ricordarlo, sul palco, vicino agli altri grandi nomi che hanno fatto la storia del teatro italiano, da Vittorio Gassman a Rina Morelli, da Paolo Stoppa a Eleonora Rossi Drago.

La mostra, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, coprodotta e curata dalla Cineteca di Bologna, e realizzata con il contributo del Ministero per i Beni e le attività culturali in collaborazione con Istituto Luce – Cinecittà, con il sostegno degli sponsor Acea, Roberto Coin, Igea Banca, Sorgente Group e dello sponsor tecnico Italiana Assicurazioni. Si ringrazia per la collaborazione Rai Teche, Cinemazero, Fondazione Cinema per Roma. Servizi museali a cura di Zètema Progetto Cultura. Coordinamento organizzativo a cura di Equa di Camilla Morabito.

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