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RIVOLUZIONE MUSEALE

20 agosto 2015
LA RIVOLUZIONE MUSEALE E’ PURTROPPO COME AVERE LA FRUSTA SENZA IL CAVALLO E ASPETTARSI CHE LA CARROZZA SI MUOVA. IN LINEA DI PRINCIPIO ROMPERE GLI SCHEMI E’ FONDAMENTALE E GLI ESEMPI DEL MUSEO EGIZIO A TORINO E DELLO STADIO DI DOMIZIANO A ROMA SONO CHIARI E CONFERMATIVI DI UNA SVOLTA POSSIBILE PER I NOSTRI BENI CULTURALI, PURCHE’ AI MANAGER SI ACCOMPAGNINO ADEGUATI INVESTIMENTI PUBBLICI E PRIVATI. HO PERSONALMENTE COSTATATO COME MUSEI NAZIONALI NON DISPONGANO DA ANNI DEI MEZZI DIVULGATIVI PIU’ ELEMENTARI. UNA SITUAZIONE DESOLANTE, DISPERATA, QUELLA DI MOLTISSIME AREE ARCHEOLOGICHE, CHE NON SONO MENO IMPORTANTI DEGLI STESSI MUSEI. DUNQUE, IL PROBLEMA DI FONDO E’ IL CORAGGIO DI GOVERNARE E DI DECIDERE DI DIROTTARE RISORSE IMPORTANTI PER AZIONARE LA STRAORDINARIA LEVA DI CUI DISPONIAMO PER LA RIPRESA E LO SVILUPPO DEL NOSTRO PAESE. ADESSO CHE ABBIAMO LA “FRUSTA”, ASPETTIAMO L’ARRIVO DEL CAVALLO…
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