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RIFLESSIONI DEL DIRETTORE – LA MALEDIZIONE NERONIANA

Sembra assurdo, ma tant’è, quella che fu la residenza imperiale più fastosa di Roma, la Domus Aurea, come la strepitosa Villa-porto di Anzio, entrambe volute da Nerone Claudio Cesare Augusto Germanico , divenuto imperatore nel 54 d.C. e morto suicida nel 68, vivono momenti poco edificanti, con storie di pestaggi, rapine e stupri. Si sa che la “damnatio memoriae” è quanto di peggio possa capitare alle cose possedute dal demonizzato e così oggi la …Villa sul mare è ricettacolo di rifiuti e rifugio di barboni, mentre il Palazzo romano che ispirò finanche Raffaello con gli affreschi e le magie dei suoi ruderi, che dalle “grottesche” suggerirono i capolavori delle Logge Vaticane, oggi sostiene i giardini del Colle Oppio e ospita più di qualche girone dantesco, di giorno e soprattutto di notte. Il fatto che il degrado vomitevole e pericoloso si affacci sul Colosseo, simbolo di Roma e monumento tra i più visitati del mondo è sintomatico della sciatteria, della superficialità con cui si affronta il problema del decoro della Città, prima ancora che della sicurezza che è una delle problematiche derivanti. Che ci sia una situazione insostenibile intorno alla Stazione Termini, dove migranti, clandestini, veri profughi e malavitosi hanno occupato a man salva un intero stabile di migliaia di metri quadri, ex sede della Federconsorzi, dove sono stati arrestati anche scafisti dei mercanti di uomini , che tra ieri ed oggi ci hanno traghettato altri seimila disperati nell’indifferenza del resto d’Europa, è arcinoto e che intorno ad essa si concentrino parte delle criticità criminali della Capitale è altrettanto arcinoto. Basta fare due passi nelle strade intorno a Piazza Indipendenza per capire che aria tira e che andare a ballare da quelle parti può avere un senso, se si pensa di fare gli esorcisti con Satana all’Inferno. Dopodiché, penso che non si debbano più rincorrere i gli irregolari, i delinquenti e i violenti, ma agire preventivamente, bonificando le zone infette, eliminando alla radice i “problemi”, specie se si tratta di soggetti restituibili ai Paesi di provenienza, come la Romania, che non è affatto tenera con chi infrange le regole. Ma tornando al povero Nerone, voglio aggiungere che la cattiva fama che lo accompagna da due millenni, forse anche meritata, non è giusto che lo coinvolga ancora nella bassezza animalesca di chi usa violenza, stupra, deruba, lorda l’ambiente che lo accoglie, come l’anima delle persone aggredite.

Ruggero Alcanterini

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