Da questa domanda parte il libro di Simona De Ciero “IL DIRITTO DI SCEGLIERE”, appena pubblicato da La Corte Editore, analisi accurata della situazione sociopolitica di oggi, ma anche una raccolta di storie e testimonianze femminili sull’importanza di proteggere il diritto all’aborto e alla scelta femminile sulla propria libertà.
Giornalista per il Corriere della Sera, occupandosi di temi di sanità, salute, alimentazione e politiche sociali, Simona De Ciero si butta a capofitto nell’estate 2022 nella scrittura di un libro che affronta il tema dell’aborto in modo laico e prova ad approfondire questo tema passando dalla storia, dalla religione e dal diritto per ricostruire il processo che porta alla sentenza Dobbs v. Jackson con cui, il 24 giugno 2022, la Corte Suprema Americana assegna ai singoli stati USA il diritto di normare l’aborto volontario, fino a vietarlo del tutto.
De Ciero scrive questo libro in pochissimi mesi, sente l’urgenza “emotiva, giornalistica e narrativa di scrivere il più in fretta possibile un libro che parli di aborto nel mondo: un diritto fondamentale della donna, che invece di evolversi sta scricchiolando anche nei Paesi più democratici e progressisti.”
Ne risulta un mix tra cronaca dei fatti, ricerche nella storia, raccolta di testimonianze vere: donne – e uomini – che hanno fatto dell’aborto una battaglia personale (come Don Giulio Mignani, Emma Bonino e Marta Loi), e donne che condividono con l’autrice la loro intima esperienza con l’aborto. Tra queste:
- Kinsley, giovane 26enne del South Dakota che a luglio 2022 avrebbe dovuto abortire, ma che due giorni prima del suo appuntamento viene contattata dalla clinica per rimandarlo “a data da destinarsi”;
- Stefania e Francesca, due amiche italiane che si ritrovano ad affrontare nello stesso momento una gravidanza non programmata;
- Dorota, fuggita dalla Polonia dopo essere rimasta incinta a seguito di una violenza, arrivata in Italia per abortire e ora prostituta per ripagare il debito di chi l’ha accompagnata…
Nel lavoro di ricerca, l’autrice si trova in poche settimane al centro di un vortice che via via si allarga fatto di persone, donne e uomini, associazioni e organizzazioni, singoli e gruppi che hanno voglia di contribuire e dar voce al problema, sentono come lei l’urgenza di raccontare per far conoscere. La contatta perfino Mia, fuggita dalla Cina della politica del figlio unico per poter tenere la sua bambina.
Questo impeto, questa voglia di condividere e mettersi a disposizione ha un nome, che nel libro l’autrice definisce “sorellanza”. Sorellanza è militanza collettiva. Sorellanza è mobilitarsi per il diritto altrui, anche quando riguarda un tema che non ci coinvolge direttamente.
Il racconto è lucido, lo stile cronachistico. Solo fatti. Perché, spiega Simona De Ciero nell’introduzione, “i fatti contano molto più delle parole e ciascuno di noi ha la responsabilità di contribuire a salvaguardare il mondo in cui abitiamo per le generazioni future.” Per questo, Simona auspica “che il libro finisca sulle scrivanie di tutti gli adolescenti: perché è molto più semplice prendere una decisione quando si capiscono le cose”.