I dati sul potere d’acquisto delle famiglie diffusi oggi dall’Istat certificano in modo assoluto l’effetto tsunami determinato in Italia dal caro-prezzi. Lo afferma il Codacons, commentando i numeri allarmanti forniti dall’istituto di statistica.
Nel 2022 i cittadini hanno subito una flessione del potere d’acquisto dell’1,6%, nonostante il reddito disponibile delle famiglie consumatrici sia aumentato del 5,5% – spiega il Codacons – Questo perché nello stesso periodo i prezzi al dettaglio hanno subito una fortissima impennata, con una inflazione che lo scorso anno si è attestata ad una media del +8,1%.
La spesa per consumi finali cresce del 12,6% rispetto all’anno precedente, un dato che risente in modo evidente dell’effetto Covid e delle misure restrittive in vigore nel 2021, ma per sostenere i consumi gli italiani hanno intaccato fortemente i risparmi, con la propensione al risparmio delle famiglie che passa infatti dal 13,8% del 2021 all’8,0% dello scorso anno.
Numeri quelli dell’Istat che fanno capire in modo lampante come la crescita dei prezzi al dettaglio generata da guerra in Ucraina e caro-energia abbia influito sui conti delle famiglie, impoverendo una consistente fetta di popolazione e riducendo i risparmi degli italiani – conclude il Codacons.
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