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Omicidio Chieti, donna uccisa a Casoli: il compagno è sparito

(Adnkronos) – Una donna inglese di 66 anni è stata trovata morta in un'abitazione in contrada Verratti a Casoli, in provincia di Chieti. La vittima dell'omicidio, compiuto 4 o 5 giorni fa secondo le prime verifiche, è stata accoltellata all'addome. Il compagno , 74 anni, è al momento irreperibile così come è sparita l'auto della coppia, una Jeep Compass bianca. Su di lui convergono le ricerche dei carabinieri, intervenuti sul posto. La vittima 66enne, inglese, si chiamava Michele Faiers Dawn. L'abitazione dove il corpo è stato ritrovato si trova tra diverse case diroccate nella contrada. Sul posto anche il procuratore capo di Lanciano, Mirvana Di Serio, e i militari della scientifica che stanno effettuando i rilievi. E' stata un'amica della vittima a dare l'allarme questa mattina. Intorno alle 10.30 la donna è arrivata in contrada Verratti cercando l'amica che non le rispondeva al telefono da qualche giorno. Ha bussato a casa ma non ha risposto nessuno. E' quindi corsa tra le case della contrada, urlando che bisognava chiamare i carabinieri. "Non risponde", gridava, "chiamate i carabinieri" e cosi è stato fatto. I militari, dopo aver allontanato i presenti, sono quindi entrati nell'abitazione trovando la donna priva di vita. Lei e il compagno o marito, Michael, si erano trasferiti da queste parti da un paio di anni. L'omicidio della donna inglese è il secondo dell'anno avvenuto a Casoli. Lo scorso 12 febbraio a perdere la vita fu Cesira Bambina Damiani, 88 anni, uccisa, secondo l'accusa, dal figlio convivente Francesco Rotunno, 65 anni, arrestato e ancora in carcere per omicidio volontario aggravato. L’inizio del processo in Corte d’Assise è fissato al prossimo 10 novembre. Secondo le risultanze investigative e medico legali, l’anziana, affetta da cecità bilaterale totale, è deceduta per una stretta al collo con un laccio, mai trovato, che le ha procurato un solco al collo facendola morire per compressione cervicale e asfissia meccanica. L'omicidio nell’abitazione che madre e figlio condividevano in corso Umberto I. A ritrovare il corpo dell'anziana in camera da letto fu la badante. La vittima, distesa sul letto matrimoniale, indossava il pigiama e ai suoi piedi c’erano gli indumenti del corredo funerario. Sul tavolo da pranzo invece un biglietto con la scritta a pennarello “Scusa a tutti”, la cui grafia, secondo la procura, era quella dell’imputato. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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