Qualche giorno fa ci è toccato in sorte, ancora una volta, in rappresentanza del Comitato Nazionale Italiano fair Play, di fare l’intervento conclusivo in un convegno tra soggetti titolati, su di un tema che potremmo definire ovvio e convenzionale, se adattato alla bisogna. In buona sostanza, si trattava di “SPORT E SOSTENIBILITA’ “, nel senso delle condizioni in cui la pratica sportiva si svolge. La Sala del Refettorio alla Camera dei Deputati era full di competenze e di autoreferenzialità sulle questioni socio-ambientali, sino agli aspetti della tutela dei consumatori. Tutto perfetto per l’organizzazione di ConfAssociazioni, presenti i Presidenti di Sport e Ambiente, Barbaro e Persici. Non c’è dubbio che il contesto ambientale in cui si svolgono le attività fisiche dovrebbe essere adatto e che c’è sostanziale differenza tra l’inquinamento urbano e l’aria leggera del territorio agreste, ma è pur vero che per godere del vantaggio bisogna avere giusti interessi, sulla base di una adeguata cultura, quella che purtroppo manca alla nostra collettività, mai adeguatamente educata ai principi dell’attività motoria ed allo stile di vita corretto dalla Scuola , che ambisce a divenire buona, ma che nulla sinora ha fatto per i bambini delle “primarie” e poco per gli altri delle “secondarie”, piuttosto che nei campus universitari, almeno negli ultimi settant’anni. Mancando una testimonianza del nuovo modo d’intendere la prevenzione salute, attraverso l’educazione allo sport nella scuola e di renderla quindi sostenibile anche da un punto di vista economico, con riduzione dei costi nella sanità, è toccato a noi farlo, ricordando che l’idea di introdurre la professionalità dei laureati in scienze motorie, colleghi del Ministro all’Istruzione, Università e Ricerca, Marco Bussetti, l’aveva già avuta centoquarant’anni fa l’illuminato letterato irpino Francesco De Sanctis. Se attuato fino in fondo l’articolo ventiquattro del contratto di governo, potremmo trovarci di fronte ad una rivoluzione copernicana, in cui le “medaglie” dei professionisti sportivi non sarebbero più prioritarie, i bulli e le bulle non avrebbero più storia e il lavoro per gli ospedali diminuirebbe. Ma vi rendete conto che siamo di fonte all’assurdo che oggi la figura del medico scolastico è totalmente assente, quanto quelle degli educatori civici ed artistici ? E che contemporaneamente, decenni di alimentazione insana basata su perversi spot pubblicitari hanno prodotto una percentuale di bambini obesi, che ci pone sul podio europeo, mentre decine di migliaia di plessi scolastici e sportivi infarciti d’amianto rendono a rischio ogni attività all’interno? Ecco, basta essere consapevoli dello stato dell’arte e non essere condizionati da pregiudizi per orientarsi sulle migliori scelte da fare. Oggi abbiamo intercettato una rassicurante e temperata intervista con il Ministro Marco Bussetti, prof. di Scienze Motorie, sul tema degli esami di maturità, sul clima da “notte degli esami”, che aleggia in queste ore tra i nostri ragazzi, che sanno di giocarsi il futuro… La sensazione è quella che se chi da venti giorni aggiusta il tiro trova anche adeguato coraggio per governare, il cambio del passo e della prospettiva potrebbero prendere corpo e divenire realtà, mettendo a tacere le tante, troppe giustificazioni di comodo.
Ruggero Alcanterini
Direttore responsabile de L’Eco del Litorale