In Irpinia è avvenuto un maxi blitz della Guardia di Finanza, che ha sequestrato ben due discariche abusive amianto, all’interno di esse sono stati trovati anche rifiuti speciali.
L’operazione che ha portato al sequestro di due discariche abusive di amianto e rifiuti speciali, è stata condotta dalla Guardia di Finanza del comando provinciale di Avellino nel territorio di Prata Principato Ultra, comune della Valle del Sabato, territorio in cui da molto tempo gli abitanti denunciano a voce alta la gravità dell’inquinamento ambientale della zona.
Le due discariche sequestrate dagli uomini della Finanza venivano utilizzate per lo stoccaggio di materiali tossici che rischiavano di danneggiare in maniera permanente la salute dei cittadini che vivono nella zona circostante.
Discariche abusive: tonnellate di amianto e rifiuti cancerogeni
Dietro la facciata di due aree private si celavano discariche abusive che ospitavano al loro interno più di 4.200 tonnellate di rifiuti speciali tra queste anche 50 tonnellate di amianto.
L’amianto è una sostanza minerale cancerogena, è chiamato anche asbesto e la lunga esposizione alle sue fibre provoca l’insorgenza di patologie asbesto correlate ovvero di malattie derivate dall’amianto e a queste appartengono alcune forme aggressive di cancro come: mesotelioma, tumore ai polmoni, tumore alla faringe oppure gravi patologie invalidanti come asbestosi, placche pleuriche o ispessimenti pleurici.
Per conoscere ulteriori informazioni sul mesotelioma e le altre patologie asbesto correlate, è possibile consultare anche l’ONA Notiziario Amianto.
Queste elencate sono sole alcune delle gravi conseguenze che potrebbe scatenare una mole di 50 tonnellate di amianto, al lista sarebbe ancora lunga, ma l’aspetto più controverso delle malattie da amianto è che le fibre di amianto si innestano nell’organismo umano ed esplodono in una patologia solo in seguito a 10, 20 o più anni, passati dalla prima esposizione.
È proprio a causa di questa particolarità nei tempi di latenza che le conseguenze di una discarica abusiva di quella portata potrebbero manifestarsi nei cittadini che vivono nella zona anche tra molti anni.
Oltre ai danni provocati alla salute umana, le due discariche abusive di amianto e di rifiuti speciali potrebbero danneggiare anche l’ambiente circostante, il sottosuolo ed in particolar modo le falde acquifere correlate ad un corso d’acqua che si trova poco distante dall’area sequestrata.
Operazioni di questo genere dovrebbero essere portate a termine più spesso di quanto accada, visto che viviamo in una società dove valori e rispetto per il prossimo vengono definiti optional e siamo circondati da uomini che pur di avviare un proprio business, naturalmente abusivo, preferiscono distruggere la natura e l’ambiente nel quale vivono.