L’inizio di questo 2025 sarà segnato da quello che potrebbe tramutarsi nel più bello spettacolo astronomico dell’anno: l’evento è previsto per il prossimo 13 gennaio.
L’astronomia è un campo di studi davvero interessante che punta a svelare i misteri dell’universo e al contempo a darci maggiori indizi sull’origine dell’esistenza. L’osservazione ha permesso infatti di scoprire l’esistenza di altri sistemi solari, ma anche e soprattutto l’esistenza di pianeti relativamente vicini in cui esistono le condizioni per la formazione della vita.
Chiaramente l’osservazione di corpi celesti così lontani richiede l’utilizzo di strumentazioni avanzate e difficilmente reperibili, ma ciò non significa che non vi siano eventi durante l’anno che siano osservabili con un normale telescopio o addirittura ad occhio nudo. Un esempio è chiaramente il passaggio annuale delle Perseidi, dei frammenti della cometa Swift-Tuttle (che compie il giro intorno al sole ogni 133 anni), ovvero la pioggia di stelle cadenti che si osserva la notte di San Lorenzo.
Sicuramente molti di voi avranno osservato il passaggio occasionale di alcune comete, o si saranno soffermati ad osservare con maggiore attenzione una fase lunare in particolare (ad esempio l’eclissi), apprezzando quello spettacolo completamente naturale che offre la nostra volta celeste nel corso dell’anno.
Atlas, la cometa più luminosa del 2025, sarà osservabile a partire dal 13 gennaio
Per tutti gli appassionati di astronomia il 2025 comincia con il botto, perché il prossimo 13 gennaio si potrà assistere anche ad occhio nudo e se siamo fortunati anche in pieno giorno al passaggio della cometa più luminosa di quest’anno. La cometa C/2024 G3 ribattezzata Atlas proviene dalla remota regione di Oort, situata in una parte gelida ai confini del sistema solare.
La particolarità dei corpi celesti provenienti da quella zona è la presenza massiccia di formazioni ghiacciate (dovute alla distanza dalla nostra stella) che una volta giunte in prossimità del Sole si sciolgono creando un effetto abbagliante che si traduce nella formazione di code e scie luminose per chi le osserva dalla Terra.
Atlas giungerà nel Perielio – la parte più vicina al Sole – con una distanza minima di 0,09 unità astronomiche (circa 13,5 milioni di chilometri) il 13 gennaio e sarà osservabile a partire dalle prime ore del tramonto almeno per chi abita nell’emisfero australe. Per chi invece risiede in quello boreale sarà necessario attendere il 14 gennaio.
In Italia il fenomeno sarà più facilmente osservabile nelle regioni Tirreniche e, se Atlas resisterà alla vicinanza con il Sole senza esplodere, potrà essere osservato anche prima che vada via completamente la luce del sole. Nel caso in cui la vicinanza al Sole dovesse portare all’esplosione, il passaggio di Atlas sarà osservabile per poco tempo, ma chi avrà la fortuna di farlo assisterà comunque ad un evento unico nel suo genere.
Qualora vi trovaste in una zona d’Italia svantaggiata o non riusciste a raggiungere un luogo in cui c’è meno inquinamento luminoso, potrete comunque osservare il passaggio di Atlas a partire dal 13 gennaio dalle dirette che verranno fornite sul web da enti spaziali e canali specializzati.