Oggi incontriamo i THEUNSKIN che nascono a Milano nell’anno 2015 come side project di una band Gothic Rock sulle tracce stilistiche di 69 Eyes e HIM. La sfida per i musicisti coinvolti nel progetto è stata quella di mantenere delle sonorità intense ed emozionanti tipiche della scena post-punk, dark, new wave internazionale rinunciando al calore delle sonorità tipiche del rock.
Il nome non ha volutamente una traduzione letterale, potremmo dire senza pelle, o meglio ancora letteralmente spogliati delle atmosfere Gothic, nostro vecchio marchio di fabbrica.
I componenti provengono da diversi generi del panorama dark, new wave, cross over e indie internazionale creando nell’insieme una combo di generi uniti dalla scelta stilistica di mantenere un suono asciutto e pulito. La band è oggi composta da: Iacopo Lucherini alla voce, Simone Montagnani e Patrick Aiello alla chitarra, Alberto Monaco al basso e Giorgio Agolini alla batteria.
Ciao, benvenuti sulle pagine de L’Eco del Litorale. Chi o cosa vi ispira nel fare musica?
Le esperienze quotidiane, personali o filtrate attraverso il racconto di chi ci sta vicino.
Qual è la canzone che ha segnato il vostro percorso artistico?
Avendo background musicali diversi tra i differenti componenti della band soprattutto completamente diversi dal tratto musicale che definisce in THEUNSKIN, non esiste una sola canzone che abbia segnato il nostro percorso.
Qual è il vostro processo di scrittura?
La maggior parte dei brani nasce in versione demo di uno dei 2 chitarristi (Simone, Patrick), una volta assimilata, basso e batteria (Alberto, Giorgio) creano l’impalcatura sulla quale poggiano le chitarre, infine Iacopo (voce) la “veste” con la parte melodica.
Avete avuto momenti di sconforto o ripensamento sul vostro percorso artistico? Quali sono le difficoltà che avete dovuto affrontare?
Sconforto mai, ripensamenti si, soprattutto nei vari cambi di line-up. Siamo una band che prone rock in inglese in Italia: gli spazi nei quali poter proporre il proprio lavoro sono limitati e congestionati.
Da poco è uscito il vostro nuovo disco. Quali emozioni state vivendo in questa fase?
Orgogliosi del riscontro che sta ottenendo.
Come è nata l’idea di questo album?
Il filo conduttore dell’album è il viaggio introspettivo del protagonista salire sulla vetta più alta, per poi precipitare nel baratro e risalire ancora. Tra l’altro il titolo è una frase contenuta in un brano: Heartfull of You.
Cosa dobbiamo aspettarci in futuro dalle vostre prossime produzioni?
Assolutamente si, stiamo già buttando giù del materiale per un prossimo eventuale album, anche se in questo momento siamo focalizzati sulla promozione live.