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Esquilino/Viminale. Un fermo di indiziato di delitto e 2 arrestati, in zona Termini,

Ancora un fermo e 2 arresti da parte della Polizia di Stato per reati predatori, grazie all’attività di prevenzione svolta dai poliziotti dislocati nell’area della Stazione Ferroviaria Roma Termini e nelle zone Esquilino e Viminale.

Nei giorni scorsi i poliziotti del Commissariato Esquilino, unitamente agli uomini del compartimento Polfer per il Lazio, hanno sottoposto un 25enne algerino a fermo di indiziato di delitto poiché gravemente indiziato di aver commesso, insieme a due complici, per i quali sono ancora in atto le ricerche, il reato di rapina ai danni di un turista polacco il 27 luglio scorso.

L’indagine è scaturita proprio dalla denuncia sporta dalla vittima negli uffici del Commissariato Esquilino. L’uomo ha raccontato che mentre stava percorrendo, in compagnia della moglie, via di Santa Maria Maggiore, si è accorto di essere seguito da tre uomini di etnia nordafricana che, lungo il tragitto, si alternavano tra loro nelle posizioni come se non volessero destare sospetti circa le loro malevoli intenzioni. Giunti in via Sant’Agata dei Goti uno dei tre nordafricani ha sorpreso alle spalle il cittadino polacco strappandogli dal polso un orologio Patek Philippe Aquanaut, con cinturino di colore arancione, del valore di circa 50.000 euro, per poi fuggire e dileguarsi insieme agli altri due complici. Grazie alla prontezza della vittima che, poco prima di subire la rapina, era riuscito a fotografare i presunti autori del reato, e grazie anche alle immagini di videosorveglianza presenti in zona, gli investigatori di via Petrarca sono riusciti a risalire all’identità di due dei tre soggetti, uno dei quali è il giovane 22enne che è stato rintracciato il 16 ottobre scorso alla Stazione Termini dagli agenti della Polfer. Questi ultimi, durante la consueta attività di antiborseggio, hanno rintracciato l’algerino, persona nota per aver già perpetrato diversi furti ai danni di viaggiatori, sul marciapiedi della stazione ferroviaria dopo essere sceso da un treno. Da ulteriori accertamenti è emersa la nota di rintraccio dell’uomo da parte del commissariato Esquilino per la rapina del 27 luglio.

Il telefono cellulare in possesso del fermato è stato sopposto a controllo e dallo stesso sono emerse numerose evidenze che facevano riferimento all’orologio rubato, con diverse foto e video che ritraevano l’oggetto proprio in corrispondenza del giorno in cui era stato sottratto. Il giovane è stato quindi sottoposto a Fermo di indiziato di delitto e condotto in carcere a disposizione della Magistratura. Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma ha accolto la richiesta della Procura e convalidato l’operato dei poliziotti. Proseguono le indagini per rintracciare e assicurare alla giustizia gli altri due complici.

In una diversa occasione un poliziotto del commissariato Esquilino, libero dal servizio, ha arrestato un cittadino marocchino di 42 anni poiché gravemente indiziato del reato di furto su autovettura. L’agente, mentre percorreva via Lamarmora, ha notato un uomo che, con fare sospetto, ha aperto lo sportello anteriore di un’ autovettura parcheggiata davanti a uno degli ingressi del mercato rionale Esquilino. Introdottosi all’interno della stessa, dopo aver frugato nell’abitacolo, ha rubato uno zaino per poi allontanarsi in direzione di Piazza Guglielmo Pepe. Il poliziotto, senza perderlo mai di vista, ha richiesto l’ausilio di una pattuglia e nell’attesa ha notato l’uomo portarsi presso i giardini della piazza dove ha aperto lo zaino e lo ha svuotato, per poi riversare il contenuto in un altro zaino che aveva al seguito. Una volta giunta la pattuglia, l’uomo è stato sottoposto a controllo. All’interno dello zaino sono stata rinvenuti gli oggetti rubati poco prima. L’uomo è stato pertanto arrestato e la refurtiva restituita al legittimo proprietario. La misura pre cautelare è stata convalidata dall’Autorità Giudiziaria.

Sempre gli uomini del commissariato di via Petrarca hanno arrestato, in applicazione di ordine di esecuzione di misura di custodia cautelare in carcere, una donna per rapina.

Ad ogni modo gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

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