Giorni fa un pauroso incendio ha colpito la Via Pontina, all’altezza di Castel Romano, tra i territori del IX Municipio e la Provincia e le fiamme hanno bloccato il traffico veicolare in direzione della Capitale e di Latina. Ad andare a fuoco sarebbero state le sterpaglie al lato della strada.
Ribadiamo che le cause degli incendi sono, oltre alle alte temperature di questo periodo, la mancanza di manutenzione degli spazi verdi.
Pensando alla Capitale non possiamo che lanciare l’appello di una maggiore cura degli spazi verdi e del taglio delle sterpaglie lungo le vie della città che rappresentano un costante pericolo d’incendio, soprattutto in questo momento di alte temperature e di forti venti. Segnaliamo che un incendio sia di sterpaglie che di arbusti, produce fuliggine composta generalmente da particelle di carbonio incombusto amorfo, più tracce di altre sostanze dannose alla salute pubblica. Tali sostanze hanno l’effetto del particolato sia di 10 ppm che di 2,5 ppm. Quindi soprattutto nei pressi delle città è importante per la salute pubblica prevenire ogni forma d’incendio di vegetazione che produce queste sostanze pericolose.
Altro tema fondamentale per la Capitale la carenza d’organico del Corpo dei Vigili del Fuoco ed i mezzi obsoleti in loro dotazione. Mancherebbero circa 200 operatori e c’è in attivo solamente una autobotte per tutto il territorio provinciale. Una situazion di difficoltà denunciata ancora una volta dal sindacato Fns Cisl e dal Segretario Generale Riccardo Ciofi.
Complessivamente nella Regione Lazio qualcosa è stato potenziato con risorse destinate nel piano antincendio dalla Regione, ma di fatto un’area ormai considerata a “rischio incendi” sino a tutto il mese di settembre rimane senza una adeguata forza di contrasto alle emergenze. Fortunatamente nell’area vasta regionale di supporto vi sono 3 elicotteri regionali ed un forza di volontariato veramente efficace ed efficiente, ma la situazione problematica rimane a Roma città.
Ricordiamo che Roma è in Europa il Comune con più ettari di verde che rappresenta il 67% del territorio cittadino, ovvero 85mila ettari sui 129 mila totali. Non solo, Roma è anche il più grande comune agricolo d’Europa con i suoi 50 mila ettari coltivati.
“Con queste temperature record, ampiamente previste per il cambiamento climatico – dichiarano gli esponenti di Ecoitaliasolidale, Ennio La Malfa responsabile scientifico e Piergiorgio Benvenuti, Presidente Nazionale– sarebbe stato necessario intervenire per tempo, quindi provvedere al taglio di tutte le erbe secche lungo i cigli delle strade, nonché predisporre ogni anno prima dell’estate di un piano di prevenzione incendi che di fatto non risulta essere stato attivato nella Capitale. Necessario in tutto questo è procedere alla manutenzione e messa in “sicurezza” delle 3.050 bocchette d’acqua che dovrebbero essere tutte in piena funzione nella Capitale, ma anche e soprattutto potenziare il Corpo dei Vigili del Fuoco attualmente sotto organico”.
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